L’accordo trovato con i tigrotti alcune settimane fa non verrà mai ratificato. «Per me è un giorno molto triste – ammette il tecnico – A malincuore devo disimpegnarmi dal progetto Terracina. Ho cercato fino all’ultimo di iniziare questa avventura ma non posso permettermi di rimanere senza squadra in questo momento della mia carriera». I motivi della scelta? «Ho notato una lentezza incredibile delle istituzioni e dell’amministrazione nel risolvere la problematica dello stadio. Non vedo la luce in fondo al tunnel». Senza stadio non c’è futuro per il Terracina calcio: «Ho tentato fino in fondo di rimanere a Terracina. In questo periodo ho conosciuto due persone straordinarie, il presidente Attilio Saturno e il direttore Emanuele Germano, che stavano allestendo una squadra importante, che mi avrebbe permesso di allenare per vincere. Da soli però non potevano rassicurarmi sulla risoluzione dei problemi legati all’impianto del Colavolpe. A porte chiuse non si può fare calcio. Non me la sento di aspettare ancora». Il tecnico, nato a Napoli il 13 febbraio 1973, valuterà dunque le proposte che gli arriveranno dalle tante società che lo avrebbero voluto alle loro dipendenze. Nel passato di Foglia Manzillo ci sono Marcianise e Pomigliano, sempre in Serie D. Il tecnico si è fatto conoscere per la grande stagione disputata alla guida della Primavera della Juve Stabia. Per lui anche un’esperienza come allenatore tra i professionisti alla guida dell’Aversa Normanna in coppia con Juary. Nei trascorsi ci sono anche le panchine di Matera, Gragnano, Internapoli e nel settore giovanile del Savoia, con cui ha vinto un campionato Juniores.
Un ultimo pensiero lo riserva per i supporter biancocelesti: «Nei pochi giorni che sono stato a Terracina ho conosciuto e apprezzato dei tifosi eccezionali, numerosi e animati da grande passione». Possibilità che tutto rientri? «Nessuna», ha concluso Foglia Manzillo.