Le parole di Roberto Breda alla vigilia della finale playoff Latina-Cesena raccolte in presa diretta, nella sala stampa del Francioni, da TuttoLatina.com
Sarà la stessa partita di domenica o il Latina cambierà qualcosa?
Credo che all’inizio loro la imposteranno come domenica scorsa, ma sono convinto che nel corso della partita è probabile che ci siano dei cambiamenti, dovuti anche agli episodi. Dobbiamo prepararci a tutto, sapere che siamo padroni del nostro destino, ci giochiamo entrambi nell’ultima partita la promozione. Loro hanno il vantaggio del doppio risultato, noi quello di stare in casa. Chi sarà più bravo avrà questa grandissima gioia. Andare in A è come andare in Paradiso, di sicuro non mettiamo il tappeto rosso e venderemo cara la pelle.
Cambierà qualcosa?
Siamo stati pericolosi sia nel primo che nel secondo tempo. Queste cose vanno rafforzate.
Quanto condiziona nelle scelte il fatto di avere un solo risultato in più?
Col Bari non c’è mai stata gestione del risultato, abbiamo sempre provato a vincere e tutto quello che abbiamo fatto in campo è stato improntato alla vittoria. Domani deve essere uguale, dobbiamo far tutto per vincere perchè è una squadra che quando ha campo può essere pericolosa. L’unica differenza è che il pareggio non ci farà gioire, ma atteggiamento e letture saranno le stesse.
Ultimamente tabù Francioni
Queste partite escono da ogni tipo di schema. Anche domenica era una vita che non perdevamo fuori, le statistiche e quel che è stato non conterà più domani.
Come evitare la frenesia del gol?
Concentrandoci sul fatto che la partita si può vincere. In tutte e tre le gare abbiamo segnato negli ultimi 10 minuti, a dimostrazione che non serve la frenesia. Se arriva prima è molto meglio, altrimenti concentrati, equilibrati e con la stessa attenzione.
Cosa hai detto ai tuoi ragazzi?
Stiamo continuando a parlare a ruota libera. Quello che ci siamo detti sono cose nostre.
L’assenza di Esposito condiziona qualcosa?
Non cambiamo modulo di sicuro. Le nostre certezze sono sempre state queste, abbiamo fatto partite senza Esposito e troveremo soluzioni all’interno delle nostre idee.
Figliomeni come sta?
In questi momenti si stringe i denti.
Loro vanno aggrediti nella propria metà campo?
Per strategia ci aspetteranno. Dobbiamo prepararci al fatto che possano stare là, nel primo tempo e nel secondo abbiamo creato occasioni. Può essere più complicato ma non ci differenza e non ci demoralizziamo.
Come vanno gestiti i cambi?
Una traccia di base c’è, poi dipende da tante cose. Puoi avere giocatori più o meno stanchi o fare cambi forzati, vanno letti i momenti anche in base al risultato.
Paolucci pronto solo in estrema necessità?
Dall’inizio diventa difficile perchè ha lavorato poco con la squadra. Ha una voglia fantastica, è nel gruppo ma vedremo come va la partita.
Avete preparato le mischie finali?
Tante situazioni nei vari momenti della gara. Sono letture, come a fine partita dell’altra volta.
L’abbiamo conosciuta come un fatalista: dopo tante delusioni pensa di meritare una ricompensa?
Non credo che uno se lo meriti. Tutti lavoriamo con il massimo impegno e la massima professionalità, chi decide dall’alto non lo fa per uno soltanto. Al di là di questo, io e il mio gruppo facciamo le cose col conetto di farle al massimo. Il concetto è di vender cara la pelle e provarci fino all’ultimo dando il massimo, mettendosi nelle mani
Cisotti è il giovane che è cresciuto maggiormente?
È cresciuto molto, ha una grande capacità di lettura tattica di suo. Lo metto da tutte le parti e l’atteggiamento è sempre giusto, è una sua prerogativa. È freddo nei momenti delicati non perde il controllo.
Che tensione c’è all’interno dello spogliatoio?
Non dobbiamo aver tensione, deve esserci una giusta consapevolezza di quello che stiamo vivendo e affrontando. La tensione porta ad andare oltre, noi invece dobbiamo giocare con tanta lucidità, dobbiamo averla fino alla fine.
Li hai catechizzati sulle palle inattive?
Le abbiamo guardate, spesso non soffriamo. Magari stavolta lo facciamo noi su palla inattiva, abbiamo registrato qualcosa. Dobbiamo essere bravi a fare ancora meglio.
La famiglia Breda come sta vivendo la vigilia?
Sarà una vigilia doppia visto che anche mio figlio, Stefano, sosterrà un esame imporante: quello di maturità scientifica.
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