A Fondi, in occasione della tredicesima edizione del Fondi Film Festival, oltre mezzo secolo di storia italiana raccontata attraverso l’evoluzione della cucina dal cinema neorealista di Giuseppe De Santis, al film documentario, fino alla figura dell’attore Nino Manfredi.
A far da filo conduttore il Torpedino, l’ultima cultivar di pomodoro nata nella Piana di Fondi ed oggi ambasciatrice del miglior made in Italy nel mondo.
Dunque un evento nell’evento quello che si vivrà questa sera al Ristorante Riso Amaro. Una serata ricca di contenuti, tutti da ricordare, in cui solo le abili mani dello chef Maurizio De Filippis, potranno “ricucire” attraverso il cibo, lo spaccato di vita che se da una parte riconduce al dopoguerra così ben raccontato nella filmografia dell’epoca, dall’altra porta all’alternanza di tempi e situazioni rese indelebili nella memoria dello spettatore grazie proprio all’avvento del primo film girato a colori nel 1954 a Fondi “Giorni d’amore” di Giuseppe De Santis e all’interpretazione di grandi attori che come Silvana Mangano e Nino Manfredi, sono riusciti a portare sul grande schermo i dolori, le speranze e i patimenti di intere generazioni.
Ad intrecciarsi nel gusto delle ricette, che vorranno essere la rielaborazione della cucina povera tradizionale, la storia, il cinema e l’agroalimentare che da sempre accompagna gli italiani nel loro vivere quotidiano. Eccellenze che come il pomodoro Torpedino saranno coniugate per l’occasione con il riso carnaroli arrivato direttamente dalla stessa “Cascina Veneria” in cui nel 1949 De Santis girò il film “Riso Amaro”, erede e fautore di ricordi ed emozioni impossibili da dimenticare.
In ogni pietanza, raccontata dalla giornalista Tiziana Briguglio, da Mariano Di Vito e dal direttore artistico del Fondi Film Festival Marco Grossi,il vessillo di una italianità autentica e assoluta.
Momento clou della serata, sarà però il ricordo del grande artista Nino Manfredi nel decennale della scomparsa, alla presenza della moglie Erminia e del regista Giuliano Montaldo che lo diresse ne “Il giocattolo” (1979), film “invisibile” per problemi di diritti che sarà proiettato al termine dell’incontro nell’unica copia digitale disponibile, di proprietà dello stesso Montaldo.