La storia dell’olio extravergine di Monte Sant’Angelo manda a processo tre persone di Terracina, rinviate a giudizio per concorso in peculato. La vicenda è quella iniziata nel 2008 quando i tre furono denunciati dalla polizia municipale per qualcosa come 800 chilogrammi di olive raccolte dagli alberi del sito archeologico, da quanto emerse senza alcuna autorizzazioni. Olive poi portate al frantoio e diventate olio.
Si tratta di un ex dipendente del Comune di Terracina in quel periodo distaccato nella squadra comunale di protezione civile che, secondo la ricostruzione dei fatti, avrebbe approfittato della sua posizione che gli permetteva di entrare senza alcun problema nell’area e avrebbe raccolto gli 830 chili di olive, per un totale di 250 litri di olio, pur non essendo stato autorizzato. Lo avrebbero aiutato gli altri due rinviati a giudizio, estranei all’amministrazione comunale ma che avevano svolto servizio saltuario nello stesso sito tramite delle cooperative.
La polizia municipale aveva iniziato ad indagare dopo aver ricevuto alcune segnalazioni di cassette ‘sospette’ riempite di olive, intercettate nell’area di Monte Sant’Angelo. Erano subito partite le indagini. Gli agenti avevano verificato sul posto l’effettiva mancanza delle olive dagli alberi, avevano ascoltato dei testimoni, si erano recati anche presso il frantoio che si era occupato della produzione dell’olio. Le indagini erano finite con la denuncia per tutti e tre e ieri il gip Campoli li ha rinviati a giudizio per concorso in peculato. Il processo comincerà il prossimo 17 marzo, difesi dagli avvocati Orfeo Palmacci, Massimiliano Fornari e Francesco Pietricola.
fonte:http://www.h24notizie.com/news/2014/09/26/raccolto-di-olive-non-autorizzato-nel-sito-archeologico-tre-processo-per-peculato/