Sono stati tutti rinviati a giudizio i sei amministratori del Comune di Spigno Saturnia per i fatti riguardanti la presunta gestione irregolare del servizio di raccolta dei rifiuti. Lo ha deciso ieri mattina il giudice dell’udienza preliminare presso il Tribunale di Latina, Giuseppe Cario, che ha accolto le richieste del pm Cristina Pigozzo, titolare dell’inchiesta. Sono stati confermati tutti gli indagati: l’ex sindaco Franco Simeone e il suo vice e assessore al bilancio Massimo Costanzo, oggi consiglieri comunale di minoranza; l’ex segretario generale Massimina De Filippis; l’ex responsabile dell’ufficio tecnico Lino Pampena; Maria Assunta Ambroselli, titolare dell’omonima ditta e il marito Antonio Giuliano, procuratore della società a cui era affidato il servizio di raccolta dei rifiuti.La prima udienza del processo è stata fissata al 25 febbraio 2015 davanti al secondo collegio. Secondo la pubblica accusa, tra il 2009 e il 2010 vi sarebbero state delle presunte irregolarità nella gestione della raccolta differenziata dei rifiuti nel Comune di Spigno Saturnia. In particolare, i sei indagati avrebbero procurato “un ingiusto vantaggio patrimoniale alla ditta Ambroselli, arrecando danni ad altri eventuali concorrenti attraverso proroghe annuali senza aver attuato alcuna vigilanza e controllo dell’adempimento del contratto da parte della ditta esecutrice”.
Sotto inchiesta anche il mancato raggiungimento della percentuale di raccolta differenziata richiesta dalla normativa, i trend crescenti di raccolta urbana e di raccolta indifferenziata con oneri a carico del Comune e il mancato controllo sulle pesature, tanto che, come scrive il pm Pigozzo, “i controlli effettuati solo dal novembre 2006 al marzo 2007 già dimostravano un ingiustificato peso superiore”.
Il periodo preso in esame dalla Procura è compreso tra il 2005 e il 2011, ristretto ora ai soli due anni 2009-2010. Ben diciassette furono gli avvisi di garanzia notificati dai carabinieri di Minturno, alla fine ridotti ai soli sei amministratori, i quali – rappresentati dagli avvocati Massimo Signore, Enzo Macari, Tommaso Larocca e Francesca Roccato – sono accusati, a vario titolo, dei reati di abuso d’ufficio e falso ideologico.
In sostanza, forti del loro potere, avrebbero apposto firme su atti irregolari, non controllato che il servizio venisse svolto in maniera efficiente e addirittura rilasciato dichiarazioni mendaci sulla percentuale di raccolta differenziata al fine di ottenere i finanziamenti dalla Provincia di Latina, fornendo dati del tutto incongrui rispetto alla realtà territoriale di Spigno Saturnia.
fonte:http://www.h24notizie.com/news/2014/10/01/inchiesta-rifiuti-spigno-saturnia-sei-rinvii-giudizio/