Accusato di aver fatto illegalmente interrogazioni ai terminali di servizio, raccogliendo informazioni utili a preparare dei dossier per la maison Gucci, un finanziere di Fondi è stato prosciolto per intervenuta prescrizione. Il pm Giuseppe Bontempo aveva chiesto un anno e mezzo fa il rinvio a giudizio del militare, sostenendo che l’imputato aveva rivelato segreti d’ufficio a un’agenzia investigativa toscana, che si occupava del dossieraggio per la security della casa di moda, quest’ultima ignara invece di tali manovre. L’udienza preliminare è stata fissata però per il 30 ottobre, otto giorni dopo che il reato è andato prescritto. Salvatore Bongiovanni, 49 anni, fondano, difeso dall’avvocato Marco Popolla, è stato così ora prosciolto dal giudice Laura Matilde Campoli.
Lo scandalo, con tanto di arresti, era esploso nel 2008. Gli inquirenti toscani avevano iniziato a indagare due anni prima, dopo il suicidio di un poliziotto a Montevarchi, e avevano ipotizzato una rete di rapporti illeciti tra appartenenti alle forze dell’ordine e investigatori privati, con alcuni personaggi già coinvolti nell’affaire Telecom. Secondo gli investigatori erano stati confezionati ben 1.800 dossier illegali per Gucci, contenenti informazioni su dirigenti, aziende contoterziste, fornitori, clienti ed altri soggetti in rapporti di lavoro con la maison. Finì così indagato anche il finanziere pontino. Nel 2010 il giudice Erminia Bagnoli, del Tribunale di Firenze, rinviò a giudizio 11 imputati e, per competenza territoriale, trasmise gli atti sull’investigatore fondano alla Procura di Latina. Ma tutto è finito in prescrizione.
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