“Il riconoscimento dell’Unesco avrebbe un valore straordinario per l’Italia che è il Paese dove più radicata è la cultura alimentare e la pizza rappresenta un simbolo dell’identità nazionale”, ha affermato Saverio Viola, direttore delle sedi Coldiretti di Frosinone e Latina nel sottolineare che “è chiaro che garantire l’origine nazionale degli ingredienti e le modalità di lavorazione significa difendere un pezzo della nostra storia, ma anche la sua distintività nei confronti della concorrenza sleale”. Con questi presupposti Coldiretti, a Latina e Frosinone, ha inteso avviare, così come nel resto del Lazio e del Paese, la raccolta firme per ottenere questo importante riconoscimento. Dal 1^ maggio 2015, l’Italia ospiterà l’Expo Universale “Nutrire il pianeta, Energia per la vita” dedicata all’agricoltura e alla ecosostenibilità – ricorda Viola . E’ importante che nel marzo 2015 l’Italia, sbloccando la pratica ferma dal marzo 2011, formalizzi al Comitato Intergovernativo dell’Unesco la candidatura dell’ “Arte della Pizza” che sicuramente è il prodotto della tradizione più conosciuto al mondo, nella certezza che tal misura contribuirebbe a garantire l’origine italiana degli ingredienti e la qualità igienico sanitaria nella preparazione. La Coldiretti, insieme alla Fondazione Univerde e all’Associazione Pizzaiuoli Napoletani, ha deciso di avviare una raccolta di firme a sostegno del riconoscimento dell’ “Arte della Pizza” – aggiunge Viola – come patrimonio culturale e materiale dell’umanità da parte dell’Unesco.
Come si ha avuto modo di constatare ancora ultimamente, la contraffazione alimentare costituisce la più grave minaccia alla leale concorrenza nel settore alimentare. La competitività delle nostre imprese risulta distorta a fronte dell’adulterazione di materie prime e più spesso per effetto dell’importazione, a basso costo, di semilavorati destinati a comporre cibi immessi in commercio con simboli o segni del made in Italy. Proprio la pizza – conclude Viola – può essere considerata l’emblema più efficace del nostro patrimonio agroalimentare, tenuto conto del saper fare artigianale e, soprattutto, dell’identità degli ingredienti. Con sempre maggiore frequenza, la pizza non rappresenta, però, l’esito della tipica manifattura legata agli ingredienti che il territorio sa esprimere, quanto il prodotto omologato da scelte commerciali delocalizzate, mentre rimane solo il tricolore ad evocare desideri ed emozioni della origine geografica. A Latina e Frosinoneè possibile sottoscrivere la petizione presso gli uffici della Coldiretti, nei Mercati di Campagna Amica e nelle prossime settimane verranno organizzati degli eventi e delle iniziative a supporto di questa ennesima iniziativa di Coldiretti a vantaggio del settore alimentare e contro la contraffazione.
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