“Non è vero, come sostiene Zingaretti, che il piano di riorganizzazione della rete ospedaliera sia un atto governativo. Il decreto che lo contiene è un atto sostanzialmente politico.” Lo dichiara il consigliere regionale del gruppo Misto Pietro Sbardella. “Stabilire di chiudere o aprire un reparto ospedaliero, di ridistribuire i posti letto, di spostare i dea da una città all’altra, sono tutte scelte politiche perché incidono direttamente sulla vita dei cittadini e su un diritto fondamentale quale il diritto alla salute. Scelte che sono state prese sulla testa dei consiglieri regionali che non hanno avuto la possibilità di condividere alcunché e che ancora oggi non ne conoscono a fondo il contenuto, perché non c’è stato un confronto. Fin dal suo insediamento Zingaretti – continua Sbardella – ha sempre detto che il consiglio regionale sarebbe diventato il vero protagonista dell’azione politica regionale, ma quando? Più di un anno fa furono approvati all’unanimità un ordine del giorno da me presentato sul dimezzamento del numero delle Asl e una risoluzione per dare piena attuazione al dettato legislativo e a prendere le opportune misure nei confronti delle strutture apicali delle Asl che continuassero ad operare contra legem relativamente ai servizi di assistenza domiciliare. Che fine hanno fatto? Quindi – conclude Sbardella – Zingaretti non ci venga a dire che il decreto di riordino è emanazione del governo, ma piuttosto dia la possibilità all’opposizione di fare il suo mestiere, di controllare l’operato di chi governa il territorio, aprendosi al confronto e soprattutto alle proposte che provengono da chi conosce il territorio.”