Giovane, ma preparatissimo e ormai esperto tecnico, Giacinto De Santis sarà anche quest’anno al timone dell’HC Banca Popolare di Fondi, che per la quarta stagione consecutiva prenderà parte al campionato di Serie A – 1^ Divisione Nazionale. A lui abbiamo fatto alcune domande in vista della nuova annata agonistica.
L’11 agosto scorso è iniziata la preparazione in vista della nuova stagione. Come hai visto i ragazzi al ritorno dalle vacanze?
“Come ho sempre detto questi ragazzi sono da ammirare: il primo giorno di preparazione abbiamo fatto i test ed effettuato tutte le misurazioni, e devo dire onestamente che non mi aspettavo di trovarli così bene. I ragazzi hanno fatto segnare i risultati migliori da sette anni a questa parte; si sono presentati in tiro permettendoci di spingere più di quanto programmato. Hanno una gran voglia di ripartire da zero, rimettersi in gioco e in continua competizione tra di loro e questo fa sì che gli allenamenti si svolgano in un ambiente sereno e sempre con il sorriso; così facendo la fatica si sente di meno, si lavora di più e meglio”.
Nelle settimane scorse è stato ufficializzato lo staff tecnico della prima squadra maschile. Quest’anno ci sarà una novità: oltre a Francesco Zannella, sarai coadiuvato anche dall’esperto Nikola Manojlovic. Come mai questa scelta?
“Francesco già dallo scorso anno era con me mentre Nikola è rientrato in società lo scorso anno in seguito alla ristrutturazione della stessa; dopo un anno di assestamento mi è sembrato giusto parlargli e, conoscendo molto bene Nikola, sapevo anche la sua risposta. Gli ho fatto questa proposta e non ho dovuto fare altro che stringergli la mano. Siamo stati compagni di squadra in campo e fuori, poi lui allenatore e io il capitano, conosco troppo bene Nikola e tutte le sue qualità per non averlo con me. Sono due tecnici molto preparati, sono molto orgoglioso di lavorare con loro. Abbiamo una grande stima reciproca che ci permette di lavorare al meglio e di dare tutto il supporto possibile al nostro gruppo”.
Rispetto all’anno scorso non ci sono più Milosevic e Gionta, ma la dirigenza li ha prontamente sostituiti con Markovic e Di Palma. Sei soddisfatto dell’organico che hai a disposizione?
“Non era facile sostituire Vuk e Alessandro ma il Presidente e il Vice hanno fatto e stanno facendo un grande lavoro. Appena visto il video che ci hanno proposto di Aleksandar abbiamo voluto provarlo subito e già a giugno l’abbiamo bloccato. E’ il prototipo di giocatore che serviva alla nostra squadra, credo farà grandi cose con questo gruppo. Dario lo conosco molto bene, ha esordito in serie A con me 3 anni fa qui a Fondi, a soli 17 anni, facendo con grande efficacia il secondo nella squadra che per la prima volta ha centrato i play-off. Ha un grande potenziale e, lavorando con caparbietà e spirito di sacrifico, potrà crescere molto e diventare un portiere di riferimento anche a livello nazionale”.
Un ruolo importante all’interno della squadra e della società è quello svolto dai giovanissimi atleti del vivaio; inoltre sappiamo che hai aggregato qualche Under 18 alla prima squadra. Quanto conti sul contributo dei più giovani?
“Come capita ormai da qualche anno, porto in preparazione diversi giovani per vederli e tastarli, per poi decidere chi far rimanere nel roster della prima squadra. Lo scorso anno ci sono stati dei ragazzi del ‘97 che hanno meritato di rimanere ed hanno avuto minuti importanti, quest’anno abbiamo qualche ‘98 e ‘99 di buona prospettiva. Con i giovani bisogna andar cauti, io sono del parere che crescono meglio senza pressioni e allenandosi bene in un gruppo solido e coeso, cercando poi di racimolare più minuti possibili. Insomma sono dell’idea che i giovani crescono meglio se si allenano bene, più che giocando e basta. Sento spesso dire che i giovani devono giocare, ma per giocare devono essere mentalmente pronti e fisicamente adeguati così da rubare minuti e fare di tutto per avere sempre più spazio; non devono giocare solo perché sono giovani, perché poi c’è il rischio che a 17 anni ci si monti la testa per 10 minuti fatti in questa serie A; devono crescere con calma altrimenti si rischia di bruciarli. Sta parlando uno che i giovani li ha buttati sempre nella mischia, ma solo se pronti e meritevoli di giocare anche perché, per fortuna, la nostra squadra può far crescere i giovani con calma e soprattutto in un ambiente adeguato”.
L’HC Banca Popolare di Fondi riparte da un sesto posto ottenuto in Coppa Italia e dalla terza piazza ottenuta nel girone C della Poule Play-Off, alle spalle di Fasano e Siracusa. Qual è il vostro obiettivo stagionale?
“E’ difficile dire dove possiamo arrivare. Io parto sempre per vincere tutte le partite ma non sempre ci si riesce. Il Fasano rimane sempre il Fasano, ha perso qualche giocatore importante ma non è detto che sia più debole, è sempre vicecampione d’Italia con grandi giocatori nella rosa e quindi resta la squadra da battere. Noi come detto lotteremo in tutte le partite cercando di raggiungere il massimo risultato possibile. Stiamo lì, non dobbiamo temere nessuno e cercare di migliorarci sempre”.