Mercoledì 26 agosto, alle 21, presso il Circolo Nautico Vela Viva di Formia, sarà presentato il secondo romanzo di Edvige Gioia dal titolo “A ritroso”. L’iniziativa è organizzata proprio a cura del Circolo Vela Viva, centro anche di iniziative culturali di particolare spessore, con il patrocinio del Comune di Formia e la collaborazione della Libreria di Margherita. Il romanzo della scrittrice formiana è stato già presentato a Formia nel giugno scorso, in occasione della rassegna letteraria organizzata dal Comune, assessorato alla cultura, dal titolo Segnalibro. La serata di mercoledì, nello splendido scenario di Vela Viva, si aprirà con il saluto del presidente del Circolo Nautico Vela Viva Paolo Di Paola; a seguire un’intervista all’autrice da parte della giornalista Erminia Anelli, inframmezzata da letture di brani dell’opera da parte di Carmen Rota e l’esecuzione di pezzi al pianoforte da parte della maestra Eleonora Ricciardulli. L’appuntamento con la presentazione dell’ultimo romanzo dell’autrice formiana si replica la sera successiva, giovedì 27 agosto, ma si cambia completamente location: “A ritroso” sarà presentato presso la chiesa della Sorresca a Gaeta, a chiusura della rassegna “In-chiostro”, organizzata dal Comune di Gaeta, assessorato alla cultura, e curata da Sandra Cervone. Uno scenario diverso ma altrettanto affascinante, quello dove Edvige Gioia parlerà del suo romanzo, questa volta introdotta dagli interventi del professor Almerindo Ruggiero e del professor Giuseppe Napolitano. Anche in questa occasione Carmen Rota leggerà alcuni brani selezionati per offrire ai presenti un’anticipazione del contenuto del romanzo e saranno eseguiti al pianoforte alcuni brani musicali dalla maestra Eleonora Ricciardulli.
“A ritroso” è un romanzo condotto sul filo della memoria individuale e familiare, attraverso un percorso che si potrebbe definire quasi analitico di autocoscienza. I ricordi coprono un periodo che va dal secondo dopoguerra ad oggi, ma la Storia con i suoi avvenimenti rimane sullo sfondo: ciò che interessa all’autrice sono i fatti quotidiani, le emozioni, i luoghi, gli eventi più o meno importanti. La narrazione della propria vita e di quella di altri componenti della famiglia si oggettiva in personaggi che acquisiscono la propria autonomia e convincono con la loro umanità messa completamente a nudo. È come se l’autrice avesse voluto, senza infingimenti, togliere la maschera sociale e rivelare la persona con tutte le sue fragilità, le sue paure, ma anche con le sue passioni e i sogni da realizzare. Romanzo autobiografico, ma di un autobiografismo corale, questa seconda prova di narrativa di Edvige Gioia, presenta una prospettiva ed un respiro nuovi che coinvolgono emotivamente il lettore invitandolo ad esplorare le strade dell’introspezione.