“Non possiamo che prendere atto della decisione assunta dall’Associazione Caponnetto. Se le motivazioni sono quelle evidenziate, però, è impossibile non evidenziarne pretestuosità e labilità e, soprattutto, l’incoerenza rispetto a quanto sinora affermato dalla stessa Associazione”. Così la Delegata alla Legalità del Comune di Formia Patrizia Menanno in merito all’uscita dall’Osservatorio comunale antimafia dell’associazione presieduta da Elvio Di Cesare.
“La non partecipazione in maniera organica delle forze dell’ordine – spiega – è nota da sempre (per quanto le stesse intervengono ogniqualvolta venga richiesta la loro presenza), così come pubblicamente chiarito dal Questore alla nascita dell’organismo. Ciò non ha impedito all’Associazione Caponnetto di entrare a far parte dell’Osservatorio. Oggi, a distanza di dieci mesi dall’istituzione dell’organismo, si ipotizzano strumentalizzazioni che condizionino l’agire dell’organismo e ciò offende l’intelligenza dei componenti dell’Osservatorio e degli stessi cittadini. L’autonomia e la libertà con cui l’Osservatorio ha operato è sotto gli occhi di tutti: accessi agli atti in ogni settore e trasmissione di dossier alle forze dell’ordine, anche su situazioni pendenti, partecipazione a tutti gli eventi sulla legalità di maggior rilevanza e ciò con il rappresentante nominato dalla stessa Associazione. Dispiace che il dottor Di Cesare si dolga di fatti mai accaduti. Finora la sua associazione poteva vantarsi di essere apolitica e apartitica. L’augurio è che non venga ora inquinata da suggestioni esterne operate da chi ha obiettivi diversi rispetto a quelli dell’antimafia”.
“Sarebbe stato molto più sensato e coerente con lo Statuto di un’associazione antimafia – prosegue – “indirizzare” le attività dell’Osservatorio, facendone parte. Riteniamo, comunque, che l’organismo debba andare avanti con il suo lavoro di controllo e denuncia, stimolando questa Amministrazione su qualsiasi tematica ritenga rilevante, aprendosi ai contributi esterni di chi persegue davvero obiettivi di legalità e di contrasto a mafia e corruzione”.