Lotta al gioco d’azzardo, si va avanti. Con un motivo in più offerto dalla giustizia amministrativa. Nel respingere l’appello di un esercente, il Consiglio di Stato ha infatti confermato l’ordinanza emessa dal Sindaco di Lecco che dal 2013 consente l’attivazione di limiti orari per l’esercizio di apparecchi e congegni automatici da gioco. Particolarmente significative le motivazioni alla base del provvedimento: “Anche le attività di intrattenimento svolte all’interno di sale giochi e degli esercizi in cui siano installati apparecchi di gioco lecito rientrano nelle competenze del sindaco, a cui spetta il compito di coordinare e riorganizzare, sulla base degli indirizzi espressi dal Consiglio comunale e nell’ambito di eventuali criteri fissati dalla Regione, gli orari degli esercizi commerciali, dei pubblici esercizi e dei servizi pubblici”.
“La sentenza – commenta la Delegata alla Legalità Patrizia Menanno – conferma che era in nostro potere emanare l’ordinanza sugli orari, poi annullata dal Tar del Lazio. Abbiamo già dato mandato all’Avvocatura comunale di impugnare il provvedimento. Contestualmente, abbiamo incaricato l’ufficio Commercio di riavviare l’istruttoria per emanare, a breve giro, una nuova ordinanza che sarà accompagnata da un censimento preciso delle macchinette operative e da una relazione dei servizi sociali sull’incidenza del gioco d’azzardo patologico sul territorio cittadino. Sapevamo che la battaglia si sarebbe consumata tanto sul terreno culturale quanto nelle aule di giustizia. In attesa di una normativa nazionale che fissi limiti oggettivi e validi per tutti, intendiamo proseguire il nostro impegno a tutela della salute psico-fisica dei nostri concittadini e concittadine. Non condividiamo le ventilate decisioni governative. Per questo l’Amministrazione ha aderito alle prossime imminenti mobilitazioni nazionali organizzate dalle associazioni che si occupano di gioco d’azzardo e ludopatia e che culmineranno nei sit-in dei Sindaci in Campidoglio e a Milano e nello sciopero della fame annunciato da don Virginio Colmegna. Servirà a chiedere maggiori poteri ai Sindaci – conclude Patrizia Menanno – per disciplinare il gioco d’azzardo e introdurre norme maggiormente restrittive sul fronte della pubblicità”.