Dopo la pausa forzata della scorsa settimana, a causa di un problema all’aereo che avrebbe dovuto portare la squadra fondana a Siracusa, anche nelle prossime settimane gli atleti cari al Presidente Vincenzo De Santis saranno costretti ai box in virtù del turno di riposo e della pausa per gli impegni della Nazionale. Al primissimo giro di boa della stagione abbiamo posto alcune domande all’allenatore della prima squadra, Giacinto De Santis.
Giacinto, dopo la disavventura della scorsa settimana, sarete costretti a non giocare per ben tre settimane. Come giudichi questo periodo di pausa? E’ un bene o un male per la squadra osservare così tanti giorni di stop?
“Sicuramente un male, è poco comprensibile già osservare in serie A un turno di riposo, poi in aggiunta c’è la pausa per la nazionale e in più per noi la brutta avventura di sabato scorso. Una situazione che non auguro non solo ad alcuna squadra ma neanche a qualsiasi altro passeggero, vista la gravità delle circostanze sopraggiunte sabato. Sappiamo che la decisione sulla partita sarà in mano al giudice sportivo, noi abbiamo fornito tutto quello che si doveva; noi, quella partita, avremmo voluto e vorremmo giocarla nel caso si decidesse il rinvio, ma allo stesso tempo so benissimo che ci sono dei regolamenti da rispettare. Se la decisione dovesse essere la sconfitta a tavolino verrà accettata con serenità soprattutto perché al nostro cospetto c’era una squadra che aveva creato un evento e pronta a giocare, cui la nostra mancata presenza ha creato un danno. Mi dispiace che si siano creati fraintendimenti, ma non è dipeso assolutamente da noi, come qualcuno voleva far sembrare: noi avremmo voluto esserci e giocarci la nostra partita, noi insieme al Siracusa siamo le vittime di una situazione sfortunata. Capisco l’amarezza degli amici aretusei, e capisco l’amarezza di Vinci e di tutta la società dell’Albatro per non aver potuto giocare una partita importante soprattutto prima di uno scontro per la testa della classifica; forse, però, si è voluto subito cercare un colpevole che non esisteva. Purtroppo anche noi staremo fermi un mese prima di rigiocare ed anche in questo caso proprio contro il Fasano. Diciamo, ovviamente scherzando, che gli unici a tranne vantaggio di tutta questa situazione sono proprio i pugliesi”.
Alla ripresa del campionato, il 14 novembre, arriverà a Fondi la Junior Fasano, che nonostante i diversi cambiamenti nel mercato estivo è sempre lì a guardare tutti dall’alto. Come vi state preparando a questo difficile incontro?
“Fasano ha una mentalità vincente che va oltre, è gruppo prima che squadra, dove i singoli non hanno importanza se non nel gruppo; è lo spirito di squadra e la compattezza del gruppo a rendere questa squadra ancora più difficile da battere. Dal canto nostro abbiamo staccato un po’ la spina, ho dato tre giorni di riposo ai ragazzi visto che staremo un mese fermi. Poi faremo un mini ciclo di carico e nel frattempo prepareremo non solo la partita con il Fasano ma anche le restanti prima della sosta natalizia con calma e nel migliore dei modi”.
Anche quest’anno ti ritrovi ad allenare un team che, pur mantenendo la propria ossatura, ha cambiato diverse cose. Dove può arrivare quest’anno l’HC Banca Popolare di Fondi?
“Non lo so ancora, abbiamo notevoli potenzialità ma fatichiamo a tirarle fuori. Possiamo fare bene, molto bene se riusciamo a trovare la chiave di volta, una quadratura del cerchio che per vari motivi ancora manca e tarda ad arrivare. Stiamo arrancando molto soprattutto per via di alcune vicissitudini che si sono susseguite finora e che spero nel futuro ci lascino lavorare tranquilli. Sono molto ottimista sul prosieguo, lavorando bene riusciremo a fare quello che ci siamo prefissati”.
A tuo avviso, quali sono le quattro squadre favorite per raggiungere la Poule Play-Off?
“A parte Fasano e Siracusa poi è una bella lotta dove molte possono ambire ad arrivare tra le prime quattro. Mi piacciono Conversano e Città Sant’Angelo, squadre complete e ben allenate”.
Sappiamo che tutte le squadre del girone hanno nel proprio organico diversi giovani interessanti. Secondo te, ad oggi, chi è il giovane che si è messo più in evidenza?
“I miei giovani sono i migliori ma ancora pensano a “giocare e giochicchiare” anziché fare sacrifici ed investire su loro stessi per la pallamano. Ci sono molti ragazzi in prima squadra, dai ‘95 in poi, che nel futuro potranno fare molto bene; devono solo capire che il talento è nulla senza sacrificio”.