Dichiarazione del Sindaco di Fondi Salvatore De Meo:
«Purtroppo un’altra occasione è andata persa. Questa mattina la Conferenza dei Sindaci riunita in seconda convocazione per discutere sulla valutazione dell’operato del Direttore Generale della ASL di Latina Michele Caporossi di fatto non ha potuto aprire la discussione perché i Sindaci di centrosinistra hanno votato a maggioranza una proposta di rinvio del punto.
Prendendo atto che nel frattempo il Commissario ad acta per la sanità del Lazio Nicola Zingaretti ha già espresso valutazione positiva sull’operato del DG ASL, essi hanno ritenuto inutile la discussione perché non avrebbe avuto alcuna incidenza sulla valutazione intervenuta.
In effetti il 30 Ottobre scorso il Commissario Zingaretti, dopo aver preso atto dell’esito della valutazione del relativo gruppo di lavoro appositamente istituito, ha sottoscritto il decreto n°U00513 con cui ha confermato la valutazione positiva sull’operato del DG.
Noi abbiamo invece chiesto di discutere comunque sulla relazione del DG perché tale circostanza ci avrebbe consentito di approfondire alcuni aspetti sul modello organizzativo aziendale che a nostro avviso ha mostrato in questo primo anno tutta la sua criticità.
Prendiamo atto che i Sindaci di centrosinistra non hanno voluto aprire una discussione, poiché probabilmente essi stessi avrebbero dovuto riconoscere le criticità che stiamo segnalando fin dal primo momento e che hanno determinato, a nostro avviso, il non raggiungimento degli obiettivi da parte del DG ASL. Forse hanno preferito non esprimersi anziché assumere una posizione critica nei confronti di una Regione sempre più sorda e che ad oggi non sembra realmente interessata al potenziamento della sanità provinciale.
D’altronde lo stesso Gruppo di valutazione nel giudicare il lavoro del DG ASL di Latina ha evidenziato come alcuni obiettivi non sono stati raggiunti, attribuendo un punteggio pari a 7/10, ossia il minimo. Ad onore del vero la somma algebrica dei singoli punteggi corrisponde a 6,975 ossia al di sotto del minimo… In fin dei conti la nostra ASL è stata promossa grazie ad una formula matematica che ha arrotondato in aumento il risultato.
Su questo metodo chiederemo approfondimenti così come chiederemo come mai nel suddetto decreto commissariale a firma Zingaretti viene riportato erroneamente un presunto parere negativo della Conferenza dei Sindaci, che in realtà non si è mai tenuta in ragione del fatto che la seduta convocata per il 26 Ottobre scorso è andata deserta per mancanza del numero legale.
Anche in quella circostanza, in presenza di Sindaci arrivati in ritardo, avevamo chiesto ai colleghi di centrosinistra di restare in aula e di aprire la discussione per entrare nel merito della relazione del DG ASL. Così non è stato!
Nella seduta odierna i Sindaci di centrosinistra si sono dichiarati soddisfatti dell’operato del DG ASL. Ebbene, se così fosse stato realmente non si comprende perché essi non abbiano voluto aprire la discussione nel merito ed esprimere coerentemente con il proprio voto una valutazione positiva che, seppur tardiva, rappresenterebbe una piena legittimazione del lavoro svolto.
Le nostre valutazioni critiche anticipate al gruppo di valutazione in un documento restano tutte confermate, tra cui il depotenziamento complessivo degli ospedali delle aree Centro e Sud della provincia; il mancato ripristino H24 del Pronto Soccorso di Fondi; il mancato potenziamento di posti letto per la neonatologia a Fondi e a Formia; il mancato inserimento dell’OBI – Osservazione Breve Intensiva al Pronto Soccorso di Terracina; la limitatezza operativa – solo 6 ore al giorno – del servizio di Emodinamica a Formia e del laboratorio analisi di Fondi (in questo caso, nonostante il decreto del 2 Luglio 2014 a firma del Commissario Zingaretti); il trasferimento della Chirurgia generale da Fondi a Terracina, depotenziando i servizi di supporto di Ginecologia e Ostetricia, che rappresentano eccellenze del “San Giovanni di Dio”, ma non migliorando le prestazioni del “Fiorini” a causa delle carenze dell’operatività delle sue sale operatorie; la mancata riduzione dei tempi di attesa per visite ed esami diagnostici – nella maggior parte dei casi superiori all’anno – che ha anche comportato un aggravio sul piano economico per i cittadini costretti a rinunciare alle cure o a rivolgersi a strutture esterne alla Regione Lazio; la riorganizzazione di molte UOC in UOSD; il mancato raggiungimento degli obiettivi prefissati per i Programmi di screening; l’applicazione fallimentare della logica della rete assistenziale perché non compatibile con le caratteristiche della nostra provincia; la mancata definizione della pianta organica, che non ha consentito di assicurare la copertura e l’erogazione efficiente dei servizi; la mancanza di interventi finalizzati a risolvere l’emergenza dei Pronto Soccorso sovraffollati, privi di adeguata dotazione di posti letto e di spazi adeguati al flusso di pazienti.
Queste sono solo alcune delle valutazioni effettuate sullo stato dei fatti, che confermano come ad un anno dalla presentazione dell’Atto aziendale e del relativo Piano strategico e a 18 mesi dalla nomina del Direttore Generale, la ASL di Latina non ha fatto compiere alcun passo avanti alla sanità della nostra provincia».