In merito all’acquisizione da parte di Acea del 49% del pacchetto azionario di Acqualatina detenuto dal socio privato Idrolatina, il Sindaco di Fondi Salvatore De Meo esprime forti perplessità sulla cui base dovrebbe immediatamente aprirsi un confronto con tutti i Comuni dell’ATO: «Partiamo dal presupposto che Acqualatina assicura un servizio efficiente e non va dimenticato che sulla questione arsenico è stato il primo gestore del Lazio a rientrare nei limiti di rispetto della legge, sin dal 2011, con oltre 17 milioni di investimento su tutto il territorio. Inoltre dal 2013 sta producendo utili per 4/5 milioni di Euro all’anno e per il prossimo triennio ha programmato investimenti sul territorio per decine di milioni di Euro. E’ dunque una società sana ed efficiente che produce utili e in quanto tale è comprensibile l’interesse del Gruppo Acea ad acquisire la partecipazione indiretta di nel Gestore del Servizio Idrico Integrato. Di fronte a tale legittimo interesse è doverosa la riflessione dei soci pubblici al fine di comprendere se questa operazione tutelerà gli utenti del servizio idrico. Il documento presentato, unitamente ad undici colleghi, in occasione dell’Assemblea del 1 Febbraio scorso ha voluto accendere i riflettori su una procedura fino ad allora sconosciuta a molti, ed evidenziare come tale affrettata cessione si potrebbe tradurre in un peggioramento della qualità del servizio. Basti guardare, infatti, alla confinante provincia di Frosinone, dove i risultati negativi scaturiti dalla gestione Acea hanno indotto decine di Comuni a chiedere la risoluzione della Convenzione di Gestione e dell’affidamento del servizio. Non è di certo il miglior biglietto da visita che Acea può vantare per tentare di acquisire la gestione di Acqualatina, il cui futuro si presenta pertanto pieno di incognite in termini di qualità ed efficienza. Tra l’altro, è non è cosa di poco conto, sembra che negli ultimi giorni la trattativa abbia subito un’accelerazione senza che i soci pubblici siano stati convocati per essere opportunamente informati e avere la possibilità di discutere congiuntamente di investimenti, strategie e prospettive. Alla luce di tale mancanza di chiarezza confido che anche i Sindaci che non hanno sottoscritto l’Ordine del Giorno acquisiscano consapevolezza di tali rischi e palesino la propria contrarietà a questa operazione, sinora poco chiara. E auspico una seria riflessione da parte della Presidente e di tutti i componenti della Conferenza dei Sindaci dell’ATO 4, ivi compresi i Commissari prefettizi: oltre a negare il proprio motivato gradimento alla cessione è necessaria una valutazione sulle procedure per assicurare la salvaguardia e il miglioramento dei servizi tramite la ripubblicizzazione della società, che vedrebbe i Comuni assumere in via esclusiva la guida e la gestione del servizio».