I campi profughi dove sono nati e cresciuti distano più di settecento chilometri dal punto di costa più vicino. Di mezzo c’è la guerra, infinite distese di pietra e sabbia arroventate dal sole del Sahara. Alla domanda su cosa della vacanza a Formia sia loro piaciuto di più non potevano dunque che rispondere in un modo: “Il mare”. “Ogni giorno è difficile tirarli fuori dall’acqua” – spiega Anna Carta che con il marito Marcello Lucciola da tredici anni condivide gioie e fatiche del progetto di accoglienza. “Appena vedono la spiaggia si lanciano in mare con tutti i vestiti”.
Sono dodici bambini Saharawi di età compresa tra i nove e i dieci anni, equamente divisi per genere, sei femmine ed altrettanti maschi, accompagnati da una donna in abito tradizionale. Sono a Formia dalla fine di giugno ospiti del centro Coni “Bruno Zauli” e fra pochi giorni torneranno dalle loro famiglie, nelle case di argilla costruite sull’altipiano dell’Hammada, in territorio algerino. Il loro popolo è senza casa da quarant’anni, scacciato nel deserto dopo l’invasione del Marocco e costretto a vivere nel “giardino del diavolo”, come chiamano quel tratto di Sahara, uno dei luoghi più inospitali della Terra. Più di 50 gradi l’estate e un’escursione termica che, durante l’inverno, di notte, fa scendere le colonnine di mercurio ben sotto la soglia dello zero. L’acqua scarseggia, il cibo è poverissimo.
Dal 2003 la città di Formia offre il suo contributo per ridurre le sofferenze di questo popolo. Ogni anno la onlus “Formia-Saharawi” recapita nei campi profughi tonnellate di cibo e medicine, raccolte grazie alle tante iniziative benefiche promosse sul territorio. Il soggiorno estivo a Formia non è solo una parentesi di benessere ma anche l’occasione per garantire ai bambini i controlli medici e le cure di cui hanno bisogno.
.Questa mattina la delegazione è stata ricevuta dal Sindaco Bartolomeo che ha conversato con i bambini sulle attività del progetto: le giornate di mare sulla spiaggia di Santo Janni, le visite alla città e al territorio, le occasioni in cui i bambini hanno avuto modo di conoscere l’amore e la solidarietà dei formiani.
“Ancora una volta – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo – ringrazio Marcello e Anna per la tenacia con cui portano avanti e difendono il progetto Formia-Saharawi che nel tempo ha consentito di aiutare tanti bambini e tante famiglie provenienti da questo angolo martoriato di mondo. L’Amministrazione è vicina alla causa come ha sempre dimostrato di essere l’intera città, con il contributo dato alle iniziative di beneficenza e l’attenzione rivolta alle sorti di questi bambini che meritano di vivere un giorno una vita migliore”.