La Giunta Municipale di Fondi, recependo l’istanza formulata dall’Associazione “ex alunni del Liceo Classico Piero Gobetti”, ha deliberato nella giornata di oggi l’intitolazione della strada di recente realizzazione che collega via Appia lato Monte San Biagio a via Acquachiara – attualmente priva di denominazione – a monsignor Igino Cardinale, fondano, nella ricorrenza del centenario della nascita.
A tale atto farà seguito la cerimonia di intitolazione di “Viale Igino Cardinale, Arcivescovo, Uomo di Pace”, in programma alle ore 17.00 di Sabato 15 Ottobre al km 118,200 di via Appia lato Monte San Biagio, cui seguirà alle 17.30 nella Sala Grande di Palazzo Caetani un convegno sulla figura e l’opera di mons. Cardinale. Dopo il saluto del Sindaco di Fondi Salvatore De Meo e l’introduzione del dott. Marco Grilli relazionerà il prof. Vincenzo Buonomo, Ordinario di Diritto Internazionale della Pontificia Università Lateranense e Osservatore della Santa Sede presso le Istituzioni Sovranazionali. Infine alle ore 19.30 nel Monastero di San Magno avrà luogo la Celebrazione eucaristica per la Pace presieduta dall’Arcivescovo di Gaeta Luigi Vari.
Tali iniziative sono promosse congiuntamente dal Comune di Fondi e dall’Associazione “ex alunni del Liceo Classico Piero Gobetti”.
Nato a Fondi il 14 Ottobre 1916, Igino Cardinale cresce negli Stati Uniti d’America, dove la sua famiglia si trasferisce per alcuni anni, conducendo gli studi a Boston e New York. Appena dodicenne decide di diventare sacerdote, torna in Italia e studia per il sacerdozio tra Gaeta, Salerno e Posillipo, dove il suo nome è ancora scolpito nell’annuario del Pontificio Seminario. Ordinato sacerdote a 24 anni, approfondisce gli studi diplomatici presso la Pontificia Accademia Ecclesiastica, dove entra nel 1942. Dopo alcuni anni trascorsi in Medio Oriente, principalmente in Egitto, don Igino torna a Roma, dove a soli 30 anni entra nella Segreteria di Stato del Vaticano. Considerato uomo vicinissimo a Giovanni XXIII – tanto da essere considerato membro della famiglia pontificia –, di cui è capo del Protocollo, si trova spesso al centro di rilevanti avvenimenti storici. Nel 1956 ha un ruolo determinante nella vicenda della liberazione del primate d’Ungheria József Mindszenty. In tale occasione «l’Osservatore Romano» è costretto a smentire che la liberazione possa essere avvenuta per le pressioni del Senatore statunitense John Fitzgerald Kennedy, rendendo di fatto pubblico il ruolo di monsignor Cardinale. Nella crisi missilistica Cuba – USA del 1962 il suo ruolo è ancor più risolutivo. Infatti Papa Giovanni XXIII opera verso gli Americani proprio tramite monsignor Cardinale, che il Santo Padre reputa un esperto di politica estera. Tra i suggerimenti formulati nella massima segretezza da Cardinale, il Presidente USA Kennedy e il leader dell’URSS Krusciov accolgono lo smantellamento dei missili nucleari Jupiter USA dalle basi italiane e turche, cui segue il ritiro dei missili sovietici da Cuba. L’azione diplomatica condotta da monsignor Cardinale contribuisce pertanto a disinnescare il conflitto potenziale più pericoloso degli anni della “guerra fredda”. Nell’Ottobre del 1963 è nominato Delegato Apostolico in Gran Bretagna da Papa Paolo VI, ricevendo da questi il 20 Ottobre dello stesso anno la consacrazione episcopale con assegnazione della sede titolare vescovile di Nepte (Tunisia). Delegato Pontificio per l’indipendenza di Malta nel 1964, monsignor Cardinale viene nominato Nunzio Apostolico in Belgio il 19 Aprile 1969 e in Lussemburgo nel Maggio successivo. Il 10 Novembre 1970 è inoltre designato nunzio per la Comunità Europea. Cardinale è soprattutto fautore e interprete della ostpolitik vaticana, impersonata dal Segretario di Stato della Città del Vaticano Cardinale Agostino Casaroli, che avrebbe portato a quell’Europa “a due polmoni” – l’Occidente e l’Oriente – presagita nel 1980 da Giovanni Paolo II ai rappresentanti delle comunità cristiane non cattoliche riuniti a Parigi. Negli intensi anni della nunziatura presso la Comunità Europea, che gli valgono un unanime riconoscimento per l’acume diplomatico, è protagonista di uno dei primissimi incontri ecumenici, svolto presso la Comunità Economica Europea e posto sotto la presidenza dei Primati del Belgio e di Canterbury con la partecipazione delle chiese ortodosse e riformate. Grande studioso del filosofo e teologo scozzese Giovanni Duns Scoto, è autore di alcune pubblicazioni, tra le quali «Ordini Cavallereschi, premi e la Santa Sede» e il citatissimo e attualissimo «Le Saint-Siège et la Diplomatie» sull’utilità del corpo diplomatico della Santa Sede, pubblicato nel 1962 e riedito in lingua inglese negli anni ’70 in una versione completamente aggiornata. Igino Cardinale muore per una infezione del sangue a Bruxelles il 24 Marzo 1983. Tra le illustri personalità che rendono omaggio alla sua salma vi è anche Re Baldovino del Belgio. Quattro giorni dopo presso la Patriarcale Basilica Vaticana di San Pietro si tiene la Messa esequiale, presieduta dal Cardinale Agostino Casaroli. L’Arcivescovo Igino Cardinale viene sepolto nel Cimitero di Castel di Guido, nei pressi di Roma. La notizia della sua immatura scomparsa ha molta eco nelle cancellerie mondiali, tanto da meritare la prima pagina come necrologio sul «New York Times». Nel corso dell’omelia funebre, il Cardinale Casaroli afferma che «quanto monsignor Cardinale ha fatto rimarrà iscritto negli annali della Chiesa di Dio. La sua memoria resterà in benedizione nei luoghi dove è passato ed ha prestato il suo servizio ecclesiale».