ITRI – Ha amato fino al suo ultimo respiro Itri, la sua nuova patria che lo ha accolto e nella quale era meravigliosamente integrato, e Itri lo ha ricambiato con tanta intensità e commossa caparbietà nel rivendicarne le spoglie mortali. John Donkor Kwabena, il 43enne ghanese, per tutti, in paese, il popolarissimo Joe “mister sorriso”, troverà il riposo eterno all’ombra dei cipressi del cimitero aurunco. Finalmente per lui si è trovata la tanto attesa soluzione dopo lungaggini burocratiche (non certamente dovute alle istituzioni italiane) che hanno contrariato tanto i suoi numerosi amici. Oggi, venerdi 28, alle ore 16,00, presso la chiesa dell’Annunziata, verrà celebrato il rito esequiale (Joe era un fervente credente) prima della inumazione nel cimitero del paese. L’atteso epilogo è stato reso possibile dal fatto che l’amministrazione comunale e il sindaco Antonio Fargiorgio hanno preso tanto a cuore il caso, tanto da firmare un protocollo di spesa per far accollare al comune di Itri le spese per la cerimonia dell’estremo saluto e l‘inumazione. Al loro fianco hanno fatto sentire la massima disponibilità i tanti amici, che in alternativa, si erano offerti di affrontare tutto il carico economico del funerale, e la cittadinanza, di cui si era fatta portavoce Marta Rojas, la titolare, di origine colombiana, del bar “La piccola caffetteria” dove Joe trascorreva tutto il suo tempo libero, creando una stupenda atmosfera di aggregazione umana su temi storici, folcloristici e, soprattutto, sociali. Alla base del suo improvviso decesso ci sono state le conseguenze del coma diabetico (1.710 era il valore documentato della glicemia). A prelevare le spoglie mortali presso la struttura refrigerante dell’obitorio dell’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina, sarà l’<Antica Impresa Funebre> Salvatore Salemme di Gaeta che trasferirà la bara presso la chiesa dell’Annunziata dove si preannuncia un oceanico concorso di amici e di conoscenti che vorranno salutare Joe prima del ricongiungimento alla terra, in una patria che lui ha amato e che lei ha adottato come un figlio.