ITRI – S. Vaccaro, il 41enne motociclista di Napoli, rimasto vittima di un tremendo impatto, domenica 13 novembre 2016, sul tratto di strada Itri-Campodimele, è uscito dal coma profondo nel quale era finito subito dopo il rovinoso sinistro e che si è prolungato fino a qualche giorno fa. E, in contemporanea con la bella notizia, che ha posto fine a un incubo, si è avuta la conferma che la caduta del centauro partenopeo è stata dovuta all’impatto con un’auto che, procedendo in senso contrario, lo ha gettato a terra ed è poi fuggita, senza fermarsi a prestare soccorso. Questa la conclusione appurata dalla Procura di Cassino, la quale, come specifica l’avv. Luca Vaccaro, professionista del Foro di Napoli e fratello della vittima del sinistro, “ha acquisito, come incontrovertibile, la tesi dell’investimento del 41enne S. Viccaro da parte di una Fiat 500 nera che procedeva in direzione di Itri e che ha colpito il motociclista all’altezza del km 118,800 della regionale e 82 “Valle del Liri”. Alla luce, comunque, della mancanza di elementi che possano far risalire alla individuazione del responsabile dell’investimento, il G.I.P. della stessa Procura ha dovuto archiviare il caso che potrebbe essere riaperto solo se dovessero spuntare testimonianze o particolari forniti da chi avesse assistito in qualche modo all’impatto piratesco”. La duplice notizia ha immediatamente fatto il giro di Itri dove il caso del centauro napoletano, rovinato a terra mentre procedeva a poco più di 40 km all’ora, aveva subito colpito la commossa sensibilità della gente che aveva “adottato” la vicenda della vittima, anche dopo aver acquisito gli elementi, da parte di conoscenti che vivono in paese, che lo hanno descritto come un eccezionale genitore di due splendidi gemellini che lo stanno attendendo trepidanti a casa, di un attento marito e di un valente professionista, impegnato nello studio del più noto fratello. Il Vaccaro, subito dopo il tremendo impatto con l’asfalto, era stato elitrasportato presso l’ospedale “Santa Maria Goretti” di Latina dove, nonostante le condizioni disastrose che hanno fatto disperare per la ripresa che appariva impossibile, “i medici, ai quali va –come ha tenuto a sottolineare l’avv. Luca Vaccaro, fratello maggiore- la gratitudine dei familiari, hanno compiuto il ’miracolo’, consentendo l’attuale trasferimento, per la ripresa totale dell’intero suo ciclo biologico, presso la struttura “Neuromed” di Pozzilli, in provincia di Isernia”. Si spera, adesso, per raggiungere il terzo obiettivo, che faccia ragione di un assurdo caso di pirateria stradale, che qualche eventuale testimone che abbia assistito alla fuga del veicolo investitore, senta il dovere civico di fornire la propria testimonianza, che vada ad aggiungersi agli indizi già raccolti, ai rilevamenti effettuati dalla pattuglia della Polstrada di Terracina, fatta intervenire, subito dopo l’incidente, dal comandante del distaccamento, il dott. Giuliano Trillò, così da favorire la riapertura del caso che ha tenuto in ansia per tre mesi anche persone estranee alla cerchia familiare.
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