Interruzione
22 Dic 2024, Dom

Fondi. Rubinetti a secco: colpe e responsabilità

A memoria d’uomo a Fondi non si ricorda una crisi idrica così rilevante come quella che i cittadini subiscono ormai da mesi. Storicamente nel nostro territorio se l’acqua ha potuto crearci problemi era perché ce n’era troppa!!! Le decine di sorgenti che ci sono nella nostra piana oltre a quelle che si riversano direttamente nei laghi o a mare, attestano che l’acqua c’è e ce n’è tanta, anche se gli imbonitori di Acqualatina tentano di sostenere il contrario.
Certo in quest’anno così siccitoso, ce n’è di meno, ma ce n’è ancora ampiamente a sufficienza per le esigenze di tutto il comprensorio.
Quelle che mancano, anzi che sono mancate in questi ultimi 15 anni, sono le competenze amministrative, gestionali e tecniche di Acqualatina.
Ogni anno Acqualatina butta via 90 miliardi di litri di acqua, cioè oltre il 70% di quella che estrae dai pozzi e dalle sorgenti. E questi sono dati che la stessa società comunica, anche se è complicatissimo per i cittadini venirne a conoscenza. Per i nostro territorio significa che dei 12 miliardi di litri che sono presi dalle sorgenti di Vitruvio (Petrulo) e Vetere, solo 3 miliardi e mezzo arrivano ai nostri rubinetti.
Un altro esempio della inefficienza di Acqualatina è testimoniata paradossalmente dal fatto che non si interrompe il servizio sul litorale e a Sperlonga. Questo succede perché per quel ramo dell’acquedotto non ci sono serbatoi di accumulo e, quindi, anche interrompendo il flusso, non si riuscirebbe ad accumulare riserve d’acqua. E dire che i Romani duemila e passa anni fa nei loro acquedotti, certamente più efficienti di quelli di Acqualatina, i serbatoi li prevedevano!
E’ chiaro, quindi, che sarebbe bastato che Acqualatina avesse fatto il suo dovere, limitando almeno alla metà le perdite di un acquedotto vecchio e mai sistemato, per non avere ora questa crisi.
Invece in questi 15 anni il socio privato (la francese Veolia) ha pensato solo a fare profitti, mentre i soci pubblici (Provincia e gran parte dei Comuni) sotto lo strettissimo controllo dei ras del centrodestra nostrano, si sono occupati e preoccupati solo di assunzioni e di appalti.
E’ bene che i cittadini conoscano chi devono ringraziare del depredamento di un loro ricco bene, che la natura ci ha dato in abbondanza, e del fatto che hanno l’acqua razionata come neanche nei paesi dell’Africa sahariana.
La pessima gestione del servizio idrico, la sciagurata e colpevole scelta di non investire nel risanamento degli acquedotti e nella ricerca di altre fonti di approvvigionamento sono solo ed esclusiva responsabilità di chi ha diretto in questi anni Acqualatina: i manager di Veolia e i presidenti e i consiglieri di maggioranza nel Consiglio di Amministrazione, vale a dire Fazzone & C..
Che il centrodestra fondano e pontino fosse molto interessato a gestire Acqualatina ce lo dimostra il fatto che negli ultimi anni sono cadute amministrazioni comunali di importanti città della provincia a causa di dissidi interni ai gruppi di potere di quei partiti che si accendevano sempre quando bisognava rinnovare il CDA di quella società.
Già subito dopo l’ingiustificabile e gravissimo episodio della Pasqua scorsa, quando rimase a secco tutto il comprensorio e continuò ad uscire acqua torbida per tre giorni con gravissimi danni economici per le famiglie e gli operatori turistici, presentammo una mozione in Consiglio Comunale, condivisa poi anche dalla stessa maggioranza, che impegnava il Sindaco ad accertare tramite i tecnici comunali la rispondenza alle norme tecniche vigenti degli impianti e delle infrastrutture dell’acquedotto cittadino e a richiedere ad Acqualatina s.p.a. un simbolico risarcimento forfetario.
Per la verità l’azione del Sindaco non ci è sembrata molto convinta e incisiva.
Ora con la maggior forza che ci viene dall’ira e dallo sdegno di tutti i cittadini fondani pretendiamo che nell’immediato siano attivate misure che tamponino la situazione ormai insostenibile, che i manager di Acqualatina che hanno mostrato la loro incapacità siano mandati a casa e che i consiglieri di amministrazione si dimettano per attivare una veritiera e corretta procedura di selezione di un nuovo management secondo accertati requisiti professionali.
Sollecitiamo a gran voce la Conferenza dei sindaci dell’ATO4 ad accelerare ancor più verso una vera pubblicizzazione del servizio idrico, che sia sottratto non solo agli interessi economici dei privati ma anche alle mani rapaci di gruppi politici interessati solo a farne uno strumento di potere e di consenso elettorale.
Intanto esprimiamo sostegno e consenso ai privati cittadini e alle associazioni di categoria che stanno promuovendo azioni legali tramite lo strumento della class action per avere almeno un risarcimento del gravissimo disagio e dei rilevanti danni subiti a causa di oggettive inadempienze contrattuali da parte di un gestore che, non solo ora, ma  in tutti questi anni, non ha fornito un servizio corrispondente alle esose bollette che chiede agli utenti.
 
Il Circolo del Partito Democratico
Il Gruppo consiliare del Partito Democratico
di Fondi