Nella giornata di oggi, 19 luglio, è pervenuta una nuova ordinanza, dal Comune di Ventotene, che pone un nuovo blocco ai lavori di installazione del dissalatore, attualmente in atto.
I lavori, infatti, erano ripresi dopo che, lo scorso 28 giugno, il TAR del Lazio aveva accolto l’istanza presentata da Acqualatina contro l’ordinanza sindacale emessa il 24 giugno, anch’essa finalizzata al blocco dei lavori di installazione del dissalatore sull’isola.
Il servizio idrico alle isole pontine è regolato da un Protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Lazio, Comuni di Ponza e Ventotene, ATO4 e Acqualatina il 1/10/2015 che sancisce gli impegni per tutte le parti in causa nell’ottica di sostituire il trasporto d’acqua con le navi con un sistema idrico autonomo.
«Ancora una volta ci troviamo a dover far fronte a un atto gravissimo – afferma l’Amministratore Delegato di Acqualatina Ing. Besson – e ciò che rende il tutto ancor più inaccettabile e scandaloso, è che mentre in tante zone d’Italia, e nel territorio pontino in particolare, siamo nel pieno di un’emergenza idrica gravissima, si voglia impedire di rendere Ventotene in grado di produrre, nell’isola, le risorse che le sono necessarie, continuando a esporla alle continue crisi e discontinuità del servizio.»
Il dissalatore si configura come l’unica soluzione in grado di rendere, per la prima volta nella sua storia, Ventotene autonoma dal punto di vista dell’approvvigionamento idrico.
Impianti simili sono attivi nelle più belle isole d’Italia e non solo, con alte prestazioni, sia in termini di approvvigionamento, che di tutela dell’ecosistema marino.
A conferma della sostenibilità ambientale dell’intervento, sono stati realizzati degli studi in collaborazione con il dipartimento di Ingegneria idraulica marittima dell’Università La Sapienza di Roma, rilasciate tutte le autorizzazioni ambientali dalla Regione Lazio e l’autorizzazione allo scarico dalla Provincia di Latina.
«Come Società – continua Besson – faremo ricorso, nuovamente, a tutti gli strumenti legali a nostra disposizione per far fronte a questi fatti, nello spirito della massima responsabilità che ci caratterizza.
Come detto anche in occasione del precedente atto, laddove non si rendesse possibile l’immediata ripresa dei lavori, non escludiamo la possibilità di applicare quanto previsto dal Protocollo, restituendo la responsabilità del trasporto dell’acqua verso le isole alla Regione Lazio e al Comune.
Stiamo valutando, inoltre, la possibilità di richiedere il risarcimento dei danni che il protrarsi di questa assurda situazione sta causando alla collettività e alla Società, in virtù anche dei contratti di appalto già stipulati.»
Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A.