La UIL FPL Latina denuncia per l’ennesima volta le insostenibili condizioni in cui versano i servizi sanitari nei territori della Asl Latina.
Più volte negli anni, è stata rappresentata la pericolosità della situazione sanitaria in termini di inadeguatezza delle strutture ospedaliere, delle attrezzature e della organizzazione.
Purtroppo, la forte politica di riduzione delle strutture ospedaliere attuata nel 2010 ha determinato la chiusura di 5 ospedali su 9, e sciaguratamente non sono stati attuati i necessari interventi di riorganizzazione per i restanti 4 stabilimenti, che risultano essere, invece, obsoleti e congestionati ed addirittura senza le indispensabili apparecchiature sanitarie, ove presenti vecchie ed insufficienti.
Le carenti dotazioni organiche non garantiscono né gli standard assistenziali normativamente previsti né i diritti fondamentali dei lavoratori (riposi, ferie, permessi, sicurezza ecc..); insomma una situazione letteralmente di collasso.
Tutto ciò, purtroppo, si ripercuote inevitabilmente sull’offerta sanitaria erogata ai cittadini/utenti; a riprova di ciò basta analizzare alcuni indicatori oggettivi ed inequivocabili: le lunghe liste di attesa; il sovraffollamento dei Pronto Soccorso; i servizi inesistenti e la conseguente migrazione sanitaria; il grado di soddisfazione degli utenti e degli stessi operatori.
Da anni oramai si assiste ad una continua emorragia di personale dovuta ad elementi fisiologici (pensionamento, trasferimenti ecc..), senza che a tali carenze seguano le necessarie sostituzioni, infatti l’ultimo concorso significativo risale a circa 12 anni fa e perciò l’età media dei dipendenti Asl Latina ha raggiunto i 56-57 anni!
Più volte negli anni, è stata rappresentata la pericolosità della situazione sanitaria in termini di inadeguatezza delle strutture ospedaliere, delle attrezzature e della organizzazione.
Purtroppo, la forte politica di riduzione delle strutture ospedaliere attuata nel 2010 ha determinato la chiusura di 5 ospedali su 9, e sciaguratamente non sono stati attuati i necessari interventi di riorganizzazione per i restanti 4 stabilimenti, che risultano essere, invece, obsoleti e congestionati ed addirittura senza le indispensabili apparecchiature sanitarie, ove presenti vecchie ed insufficienti.
Le carenti dotazioni organiche non garantiscono né gli standard assistenziali normativamente previsti né i diritti fondamentali dei lavoratori (riposi, ferie, permessi, sicurezza ecc..); insomma una situazione letteralmente di collasso.
Tutto ciò, purtroppo, si ripercuote inevitabilmente sull’offerta sanitaria erogata ai cittadini/utenti; a riprova di ciò basta analizzare alcuni indicatori oggettivi ed inequivocabili: le lunghe liste di attesa; il sovraffollamento dei Pronto Soccorso; i servizi inesistenti e la conseguente migrazione sanitaria; il grado di soddisfazione degli utenti e degli stessi operatori.
Da anni oramai si assiste ad una continua emorragia di personale dovuta ad elementi fisiologici (pensionamento, trasferimenti ecc..), senza che a tali carenze seguano le necessarie sostituzioni, infatti l’ultimo concorso significativo risale a circa 12 anni fa e perciò l’età media dei dipendenti Asl Latina ha raggiunto i 56-57 anni!
Un’ulteriore aggravante è rappresentata dal farraginoso sistema di reclutamento del personale, oltre al fatto la Asl di Latina risulta essere poco appetibile, sempre a causa della sua grave carenza di dotazione organica e conseguenzialmente dalla sistematicità dei suoi turni massacranti, difatti, il personale subisce quotidianamente uno stress psicofisico correlato che incide pericolosamente sulla propria salute e sulla serenità lavorativa; elementi indispensabili per mantenere elevata la professionalità dell’intervento.
Inoltre, troppi servizi non hanno il Direttore di Struttura Complessa (Primari)!
La UIL FPL Latina individua nell’attuale sistema di ripartizione finanziaria regionale la causa principale di tutte le sofferenze, in quanto lo stesso determina una ingiusta sperequazione tra Roma e Latina, ma addirittura tra Latina e le altre provincie del Lazio!
La Asl Latina subisce da troppo tempo un sotto-finanziamento di circa 100 milioni annui per la sua quota capitaria rispetto a Roma e perciò non può e non deve più pagare i debiti altrui!
Pertanto, la scrivente ritiene che la popolazione del territorio pontino, per quanto riguarda i finanziamenti e le conseguenti prestazioni sanitarie, sia figlia di un Dio minore e secondo una scala di attribuzione regionale debba considerarsi di serie B ed addirittura di serie C nelle zone del centro-sud.
I cittadini ed i lavoratori pontini sono offesi nella propria dignità, a causa della iniqua distribuzione delle finanze e dei relativi servizi sanitari e pertanto si ritengono palesemente lesi, addirittura, nelle prerogative costituzionali in termini di eguaglianza e di solidarietà.
La Sanità Pontina è al collasso, i servizi sono insufficienti ed inadeguati, i lavoratori sono allo stremo e conseguenzialmente l’utenza rischia quotidianamente!
Chi detiene la responsabilità deve intervenire urgentemente attraverso una equa distribuzione delle risorse, necessarie per la realizzazione delle imprescindibili opere strutturali, strumentali e di dotazioni organiche!
La UIL FPL Latina, per quanto sopra descritto, ribadisce
BASTA…. BASTA…. BASTA,
perché questo stato di cose non è più sostenibile e giustificabile!
Inoltre, troppi servizi non hanno il Direttore di Struttura Complessa (Primari)!
La UIL FPL Latina individua nell’attuale sistema di ripartizione finanziaria regionale la causa principale di tutte le sofferenze, in quanto lo stesso determina una ingiusta sperequazione tra Roma e Latina, ma addirittura tra Latina e le altre provincie del Lazio!
La Asl Latina subisce da troppo tempo un sotto-finanziamento di circa 100 milioni annui per la sua quota capitaria rispetto a Roma e perciò non può e non deve più pagare i debiti altrui!
Pertanto, la scrivente ritiene che la popolazione del territorio pontino, per quanto riguarda i finanziamenti e le conseguenti prestazioni sanitarie, sia figlia di un Dio minore e secondo una scala di attribuzione regionale debba considerarsi di serie B ed addirittura di serie C nelle zone del centro-sud.
I cittadini ed i lavoratori pontini sono offesi nella propria dignità, a causa della iniqua distribuzione delle finanze e dei relativi servizi sanitari e pertanto si ritengono palesemente lesi, addirittura, nelle prerogative costituzionali in termini di eguaglianza e di solidarietà.
La Sanità Pontina è al collasso, i servizi sono insufficienti ed inadeguati, i lavoratori sono allo stremo e conseguenzialmente l’utenza rischia quotidianamente!
Chi detiene la responsabilità deve intervenire urgentemente attraverso una equa distribuzione delle risorse, necessarie per la realizzazione delle imprescindibili opere strutturali, strumentali e di dotazioni organiche!
La UIL FPL Latina, per quanto sopra descritto, ribadisce
BASTA…. BASTA…. BASTA,
perché questo stato di cose non è più sostenibile e giustificabile!
Latina lì 21 novembre 2018
Il segretario generale UIL FPL Latina Dott. Giancarlo Ferrara
Distintamente