Venerdì 30 novembre, alle 18, presso la sala conferenze del Circolo Cittadino, a Latina, in piazza del Popolo, si terrà la presentazione del libro di Paolo Iannuccelli: “Le Terme di Fogliano. Il sogno di Luigi Coletta”. Le terme funzionavano con successo nel lontano 1955, poi in poco tempo tutto svanì. Nella pubblicazione, dedicata dall’autore allo storico idraulico di Latina Luigi Coletta, suo grande amico, si ripercorre con dovizia di particolari la storia che ha sempre interessato gli abitanti di Latina.

Nei pressi dell’idrovora di Capo Portiere, durante la perforazione per i sondaggi promossi dal presidente dell’Eni Enrico Mattei per la ricerca di gas o petrolio nell’ex palude pontina, si diffuse la notizia che un getto d’acqua solforosa bollente ad alta pressione fuoriusciva da un foro di diametro di circa 20 centimetri di un pozzo trivellato a 100 metri dalla spiaggia per una profondità di 1.100 metri. Questo zampillo alto circa 20 metri, alimentato giorno e notte, fu oggetto di curiosità. Giovani e meno giovani si divertivano a passarci sotto, alcuni rimediando qualche scottatura. Gli odori di zolfo, emanati dalla fonte del getto, venivano trasportati dal vento e si avvertivano in un largo raggio. La potenza, la quantità e la temperatura di quel getto erano tali che i tecnici perforatori non riuscirono in alcun modo ad imbrigliarlo.

Al quel tempo il posto era poco abitato, gli unici fabbricati erano la casa cantoniera, l’idrovora adiacente l’osteria Zia Maddalena, un podere Onc. Ad una attenta analisi dell’acqua, nel 1955, si disse che le caratteristiche salsobromoiodiche erano utili per la cura delle malattie della pelle: eczema, psoriasi, reumatologiche. La Società Siam realizzò uno stabilimento termale privato ma molto frequentato, con cure che hanno sempre soddisfatto i pazienti. Dopo un anno il Comune di Latina revocò la concessione mineraria per motivi di pubblica utilità e finì la felice esperienza curativa.

La presentazione del libro gode del patrocinio del Circolo Cittadino, presieduto da Alfredo De Santis.

COMUNICATO STAMPA

ASSOCIAZIONE CULTURALE PONTINA