L’Amministrazione comunale sta proseguendo nell’assegnazione di toponimi a strade, piazze ed edifici pubblici a personaggi illustri della Città di Fondi particolarmente distintisi per particolari meriti, al fine di onorarne la memoria.
Nella giornata di ieri, Mercoledì 13 Marzo, la Giunta comunale ha deliberato di cambiare la denominazione dell’attuale area di circolazione Vico Aurilio Rufo, all’interno del Quartiere Ebraico, in Vico Gaetano Carnevale, insegnante, giornalista e storico locale.
L’Amministrazione guidata dal Sindaco Salvatore De Meo ha fatto proprie – condividendole con la redazione di apposita relazione – le richieste di Associazioni e studiosi locali che riconoscono nel prof. Carnevale il primo studioso della presenza ebraica a Fondi, avendo apportato un contributo determinante alla riscoperta e valorizzazione del Quartiere Ebraico e alla successiva realizzazione del Museo dell’Ebraismo.
La suddetta proposta di denominazione dovrà preventivamente essere autorizzata dalla Prefettura di Latina, alla quale sarà trasmessa, considerato che per le intitolazioni o variazioni di intitolazioni preesistenti a persone decedute da meno di dieci anni che si siano distinte per particolari benemerenze, il Ministero dell’Interno (Circolare n. 18 del 29 Settembre 1992) ha concesso la deroga al Prefetto circa il rilascio delle autorizzazioni.
Si riporta integralmente il testo della motivazione: «Nato a Fondi l’8 Febbraio 1937 e laureato in Lettere Moderne all’Università “La Sapienza” di Roma, Gaetano Carnevale ha svolto la professione di insegnante facendosi apprezzare da generazioni di studenti per competenza, doti didattiche, dedizione e profonda umanità. Nel 1963 è stato tra i fondatori e in seguito tra i maggiori animatori del Circolo Universitario di Fondi, con cui ha organizzato dibattiti, conferenze e proiezioni cinematografiche. Giornalista pubblicista, dal 1964 è stato, per oltre cinquant’anni, corrispondente del quotidiano Il Messaggero. Ha contribuito alla nascita di giornali di interesse locale, quale Dibattito, e di ambito scolastico, come Giornalisti tra i banchi, le cui pubblicazioni sono continuate per anni anche dopo essere andato in pensione per raggiunti limiti d’età. La sua eredità intellettuale è custodita nelle migliaia di articoli e nei numerosi studi che nel corso dei decenni ha dedicato a Fondi, soprattutto alla presenza ebraica, di cui è stato il primo studioso, contribuendo alla scoperta e alla valorizzazione del “quadrante nord-est del pomerio italico-romano”, la cui memoria si era ridotta al solo toponimo di Giudea, anche grazie al rapporto di profonda stima e amicizia che instaurò con il Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma Elio Toaff, al quale il 10 Ottobre 1983 furono consegnate le chiavi della città. Nel 1975 pubblicò le prime notizie sulla comunità israelitica fondana su “La rassegna mensile di Israel”, cui seguirono i libri “La Giudea di Fondi” (1981, 1997²), “La terra dei Kittim. Presenze ebraiche a Fondi e nella provincia pontina” (2005) e il saggio “La Giudea di Fondi” pubblicato nel volume “Museo Ebraico di Fondi. Memoria e testimonianze” (2015). Alla storia della sua città natale ha dedicato numerose pubblicazioni: “Un po’ di Fondi – Avvenimenti, rievocazioni, personaggi attraverso i resoconti del Messaggero” (1986), “Castello o fortezza? Una guida per rivivere le vicende storiche del fortilizio fondano” (1992), “Exsiccato Agro / Bonificata la pianura – Visita pastorale del 1768 del vescovo di Fondi Giovanni Calcagnini” (1993), “I cunti – Leggende e racconti di Fondi” (1994), “Fondi – Guida turistica” (1999), “L’Exultet di Fondi nelle miniature di padre Agostino Maria Latil” (2003), “I regesti di San Magno – Rubrica delle carte appartenenti al Monastero di S. Magno di Fondi che si conservano nell’Archivio del Monastero di Monte Oliveto di Napoli fatto nel 1783” (2003), “Architettura dignitosa – Il Liberty di Fondi” (2004), “La donna accovacciata” (2012), “La Primavera del 1963 – Il Circolo universitario” (2013), “Cronache di un giornalista di parte. 1964-2014, 1/2 secolo di avvenimenti di Fondi nelle pagine de Il Messaggero” (2015), oltre ad aver favorito nel 2008 la riproduzione in tela dell’Exultet di Fondi, rotolo liturgico la cui produzione è collocabile ai primi decenni del XII secolo. E’ stato anche autore di una ricerca sui Veneti nella Piana di Fondi, pubblicata dall’Archivio di Stato di Latina in “Ebdomada 2001 – Palinsesti per la società di oggi, Atti della III settimana per la cultura” (2001) e del libro “La Stampa di Torino e il fascismo. Corsi e ricorsi della storia” (2011). Amico carissimo del regista Giuseppe De Santis, curò con le Scuole Medie Statali di Fondi il volume “Caro Peppe,” edito dal Comune di Fondi nel 1999, e fu autore del saggio “Il territorio di Fondi da Giorni d’amore a oggi” pubblicato nel volume “Giorni d’amore. Un film di Giuseppe De Santis tra impegno e commedia” (2004). Nella nota introduttiva al suo ultimo libro “Marmi, Ori, Argenti e Legno: Un patrimonio dimenticato di Fondi” (2017), dedicato al ricco patrimonio scultoreo, archeologico, pittorico e architettonico della sua città e presentato poche settimane dopo la sua scomparsa, Gaetano Carnevale aveva auspicato che quell’opera di divulgazione potesse raggiungere “la mente e il cuore di una comunità inconsapevole di avere tanta ricchezza, dalla quale si potrebbero ricevere benefici di elevazione culturale e civile, ma anche occasioni occupazionali e di attività economiche”. Questo buon auspicio di divulgazione e conoscenza del territorio è in parte già realizzato grazie al Museo Ebraico, situato proprio nel quartiere da lui scoperto, che ha contribuito ad incrementare il turismo nella nostra città. E’ morto a Fondi il 18 Febbraio 2017».