Interruzione
22 Gen 2025, Mer

Carissimi fedeli delle Diocesi del Lazio,

desideriamo offrirvi alcune riflessioni in occasione della solennitร  di Pentecoste che ci mostra lโ€™icona dellโ€™annunzio a Gerusalemme ascoltato in molte lingue: pensiamolo come il segno del pacifico e gioioso incontro fra i popoli che attualizza lโ€™invito del Risorto ad annunciare la vita e lโ€™amore.

Purtroppo nei mesi trascorsi le tensioni sociali allโ€™interno dei nostri territori, legate alla crescita preoccupante della povertร  e delle diseguaglianze, hanno raggiunto livelli preoccupanti. Desideriamo essere accanto a tutti coloro che vivono in condizioni di povertร : giovani, anziani, famiglie, diversamente abili, disagiati psichici, disoccupati e lavoratori precari, vittime delle tante dipendenze dei nostri  tempi.

Sappiamo bene che in tutte queste dimensioni di sofferenza non cโ€™รจ alcuna differenza: italiani o stranieri, tutti soffrono allo stesso modo. รˆ proprio a costoro che va lโ€™attenzione del cuore dei credenti e – vogliate crederlo – dellโ€™opzione di fondo delle nostre preoccupazioni pastorali.

Vorremmo invitarvi ad una rinnovata presa di coscienza: ogni povero โ€“ da qualunque paese, cultura, etnia provenga โ€“ รจ un figlio di Dio. I bambini, i giovani, le famiglie, gli anziani da soccorrere non possono essere distinti in virtรน di un โ€œprimaโ€ o di un โ€œdopoโ€ sulla base dellโ€™appartenenza nazionale.

Da certe affermazioni che appaiono essere โ€œdi modaโ€ potrebbero nascere germi di intolleranza e di razzismo che, in quanto discepoli del Risorto, dobbiamo poter respingere con forza. Chi รจ straniero รจ come noi, รจ un altro โ€œnoiโ€: lโ€™altro รจ un dono. รˆ questa la bellezza del Vangelo consegnatoci da Gesรน: non permettiamo che nessuno possa scalfire questa granitica certezza.

Desideriamo invitarvi, pertanto, a proseguire il nostro cammino di comunitร  credenti, sia con la preghiera che con atteggiamenti di servizio nella testimonianza di una virtรน che ha sempre caratterizzato il nostro Paese: lโ€™accoglienza verso lโ€™altro, soprattutto quando si trovi nel bisogno. Proviamo a vivere cosรฌ la sfida dellโ€™integrazione che lโ€™ineluttabile fenomeno migratorio pone dinanzi al nostro cuore: non lasciamo che ci sovrasti una โ€œpaura che fa impazzireโ€ come ha detto Papa Francesco, una paura che non coglie la realtร ; riconosciamo che il male che attenta alla nostra sicurezza proviene di fatto da ogni parte e va combattuto attraverso la collaborazione di tutte le forze buone della societร , sia italiane che straniere.

Le nostre Diocesi, attraverso i centri di ascolto della Caritas e tante altre realtร  di solidarietร  e di prossimitร , danno quotidianamente il proprio contributo per alleviare le situazioni dei poveri che bussano alla nostra porta, accogliendo il loro disagio. Tanto รจ stato fatto e tanto ancora desideriamo fare, affinchรฉ lโ€™accoglienza sia davvero la risposta ad una situazione complessa e non una soluzione di comodo (o peggio interessata). Desideriamo che tutte le nostre comunitร  โ€“ con spirito di discernimento โ€“ possano promuovere una cultura dellโ€™accoglienza e dellโ€™integrazione, respingendo accenti e toni che negano i diritti fondamentali dellโ€™uomo, riconosciuti dagli accordi internazionali e โ€“ soprattutto โ€“ originati dalla Parola evangelica.

Non intendiamo certo nascondere la presenza di molte problematiche legate al tema dellโ€™accoglienza dei migranti, cosรฌ come sappiamo di alcune istituzioni che pensavamo si occupassero di accoglienza, e che invece non hanno dato la testimonianza che ci si poteva aspettare. Desideriamo, tuttavia, ricordare che quando le norme diventano piรน rigide e restrittive e il riconoscimento dei diritti della persona รจ reso piรน complesso, aumentano esponenzialmente le situazioni difficili, la presenza dei clandestini, le persone allo sbando e si configura il rischio dellโ€™aumento di situazioni illegali e di insicurezza sociale. 

Pertanto,  carissime sorelle e carissimi fratelli, sentiamo il dovere di rivolgere a tutti voi un appello accorato affinchรฉ nelle nostre comunitร  non abbia alcun diritto la cultura dello scarto e del rifiuto, ma si affermi una cultura โ€œnuovaโ€ fatta di incontro, di ricerca solidale del bene comune, di custodia dei beni della terra, di lotta condivisa alla povertร . Invochiamo per tutti noi il dono incessante dello Spirito, che converta i nostri cuori per renderli solleciti nel testimoniare unโ€™accoglienza profondamente evangelica e la gioia della fraternitร , frutto concreto della Pentecoste.

I Vescovi delle Diocesi del Lazio

CONFERENZA EPISCOPALE LAZIALE