E’ in programma per Sabato 24 Agosto prossimo, alle ore 18.30 presso la Sala espositiva del Castello Caetani di Fondi, il vernissage della Mostra personale di Silvia Iacozza “Il viaggio della mente attraverso l’arte”.
L’iniziativa culturale è organizzata dall’Associazione Musicinecultura e si avvale del patrocinio del Comune di Fondi.
Saranno Fabiola Lauretti, Presidente dell’Associazione Musicinecultura, e Marco Tedesco, critico e storico dell’arte, a moderare l’incontro di presentazione della Mostra della pittrice fondana, che resterà aperta al pubblico fino all’8 Settembre p.v. e che vedrà come ospite la pittrice Maria Tufano di Terracina.
Scrive l’autrice nell’introduzione al catalogo: «In questa mostra voglio farmi portavoce di un’arte che non solo racconta un vissuto ma coinvolge ed offre conforto a chi la vive. Per me, l’arte è stata, e sempre sarà, uno dei più potenti unguenti per l’anima. Le opere qui collezionate appartengono all’età adulta e raccontano un percorso di scoperta personale ed artistico. Sono suddivise in tre grandi filoni, a seconda del tipo di arte che rappresentano, presentati in un ordine parzialmente cronologico. I pensieri che accompagnano ognuna di esse sono riflessioni che solo il tempo ha permesso di formulare attraverso la riflessione e l’incontro con altri artisti».
Silvia Iacozza risiede a Fondi, dove è nata nel 1981. Pittrice autodidatta, ha amato i colori fin da piccola. A farle da trampolino di lancio è stato l’evento della sua personale a Fondi presso il Castello Caetani nel 2016, che le ha permesso di partecipare a mostre ed eventi artistici ad Ariccia e a Roma, facendo conoscere la sua arte e meritando riconoscimenti dai critici d’arte del luogo. I suoi quadri sono stati definiti esempi di “realismo astratto” e vanno dal figurativo all’astratto. Nelle sue opere – come si legge nel profilo biografico pubblicato nel catalogo della Mostra – Silvia Iacozza «cerca di portare la vita in ogni realtà, e qualche volta anche la parte più oscura di essa. In esse la natura mantiene, sempre, una rigogliosa ingenuità linguistica intricata da una sofisticata espressività pittorica ed emotiva. Come se in lei parlassero due anime: quella della bambina che sogna ricordi perduti, e quella del poeta-pirata-guerriero sempre in fuga, alla ricerca di tesori spirituali, di una quiete, oltre ogni apocalisse. Ecco perché i colori diventano fulcro nelle sue opere, a tal punto da enfatizzare lo spazio, il volume e influenzare la luce sulle forme».