Interruzione
18 Dic 2024, Mer

Dopo l’ottimo riscontro di Domenica scorsa con la messa in onda in prima visione, il documentario prodotto da Rai Cultura “Fondi e Sperlonga, terra di nessuno”, per la regia di Giuseppe Sansonna, sarà replicato su Rai5 sia Sabato 11 Aprile alle ore 10.55 che il giorno successivo, Domenica 12 alle 15.30, e approderà infine su Rai3 Domenica 10 Maggio alle 10.30.

Chi volesse può visionarlo anche su RaiPlay – la piattaforma di streaming video gratuita della Rai accessibile da computer, tablet, smartphone e Smart TV – utilizzando l’apposita lente di ricerca e digitandovi il titolo.

Il documentario è un racconto del territorio attraverso la voce di persone che vivono e operano nei luoghi oggetto della puntata – oltre che a Fondi e Sperlonga le riprese sono state effettuate a Monte San Biagio, Itri e Pico – e focalizza la sua attenzione su illustri personalità che vi hanno avuto i natali o che vi hanno soggiornato, sui beni paesaggistici e storico-architettonici del comprensorio e sull’humus culturale di cui esso è espressione.

La città della Piana è al centro del racconto con le immagini del Lago di Fondi, di Palazzo Caetani, del complesso di San Domenico sede del costituendo Museo del Neorealismo, del Quartiere ebraico, del Centro storico e del Mercato Ortofrutticolo e anche con il racconto della sua gustosa e genuina cucina tipica. Sono inoltre messi in risalto gli artisti Giuseppe De Santis, Libero de Libero, Domenico Purificato, Leopoldo Savona – che condivisero la preparazione e le riprese del film “Giorni d’amore” – e Lino Capolicchio, innamorato della città sin dai primi anni ’70 e che qui ha scelto di trasferirsi pochi anni fa.

«In occasione delle repliche di “Fondi e Sperlonga, terra di nessuno” – afferma il Vicesindaco Beniamino Maschietto – desidero rivolgere un sentito ringraziamento sia a Rai Cultura per aver scelto di raccontare il nostro territorio che al regista Giuseppe Sansonna, il quale ha saputo raccontare con grande efficacia e finezza la città di Fondi, con i profumi inebrianti degli aranceti, la magia del Lago, la cultura contadina entrata a far parte della storia del Neorealismo».