VENDITTI: RASSICURAZIONI DALLA REGIONE LAZIO PER L’OSPEDALE DI FONDI E LA PROGETTUALITÀ NEI PROSSIMI ANNI

Uno dei temi, da sempre al centro del dibattito politico nel nostro comprensorio, è quello della sanità e
quindi dell’Ospedale di Fondi “San Giovanni di Dio”. Come tutti ormai sapranno, nelle scorse settimane, è
stato presentato e approvato il nuovo atto aziendale. Dal giorno della presentazione, inevitabilmente, si
sono susseguite le più disparate dichiarazioni.Bisogna però distinguere fra chi vuole fare demagogia e chi
invece preferisce un approccio pragmatico e basato su un confronto istituzionale.
Noi abbiamo preferito la seconda strada, convinti che la buona politica debba essere al servizio del
cittadino, e da subito ci siamo attivati, tramite i nostri rappresentanti regionali, interfacciandoci
direttamente con l’Assessorato alla sanità per chiedere la modifica di alcune parti di quell’Atto Aziendale
che ritenevamo insoddisfacenti nell’offerta ospedaliera che la struttura deve garantire al territorio.
Questi confronti hanno portato ad un primo, propizio risultato, ossia l’impegno da parte della Regione
Lazio a recepire un allegato all’atto aziendale in cui vengono raccolte richieste nate da una delibera,
votata all’unanimità, dal Consiglio Comunale di Fondi.
Per avere ulteriori chiarimenti sul futuro dell’Ospedale di Fondi, nei giorni scorsi ho avuto, insieme al
Consigliere Regionale del Partito Democratico Salvatore La Penna, un proficuo incontro con l’Assessore
Alessio D’Amato e il suo responsabile di segreteria, Egidio Schiavetti. Con loro ci siamo confrontati sulle
sorti della sanità pontina, in particolar modo sui piani regionali per quanto riguarda la città di Fondi:
dall’incontro abbiamo ricevuto forti rassicurazioni, con l’impegno immediato per far fronte alle richieste
nate dalla delibera di Consiglio Comunale, a partire dall’aumento dei posti letto di Ginecologia e
l’attivazione del DaySurgery multidisciplinare.
Ma l’impegno della Regione Lazio verso l’Ospedale San Giovanni di Dio, a differenza di quanto demagoghi
e politicanti vogliano far credere, va oltre e vuole essere lungimirante, con una progettualità a cinque anni
che prevederà la nascita di due nuove strutture di medicina territoriale, il rafforzamento dell’assistenza
domiciliare e una più efficace integrazione con tutti i servizi socio-sanitari. Da tempo l’ASl di Latina e
l’Assessorato Regionale stanno sviluppando un nuovo modello di erogazione delle cure nel territorio: più
funzionale, più vicino ai bisogni veri dei pazienti.
Con questa nuova ridefinizione del modello sanitario, a Fondi, in aggiunta al San Giovanni di Dio,
vedranno la luce due nuovi presidi: l’Ospedale di Comunità e la Casa di Comunità. Il primo, a gestione
prevalentemente infermieristica, sarà destinato a pazienti che necessiteranno di interventi sanitari di
media/bassa intensità clinica e per degenze di breve durata. Avrà il vantaggio di contribuire a una maggiore
appropriatezza delle cure e determinare una sostanziale riduzione di accessi impropri. La Casa di Comunità,
invece, avrà un ruolo di “ponte” tra il domicilio e l’ospedale, con una conduzione multiprofessionale e,
pertanto, sarà sede di elezione per l’attivazione di numerosi e diversificati programmi tra medici e
professioni sanitarie.
Sarà un punto di riferimento per i cittadini in quanto interventi di carattere sociale saranno integrati
all’erogazione di prestazioni sanitarie, così da garantire una risposta globale e di qualità ai bisogni della
popolazione, anche grazie al requisito della prossimità e all’attivazione della telemedicina. Sarà previsto
inoltre il PUA (Punto Unico di Accesso).
Queste due nuove strutture risponderanno al bisogno conclamato della sanità nazionale di dirigersi sempre
più verso l’idea di investire anche sulla medicina territoriale. I fondi del PNRR serviranno soprattutto a
questo: ridefinire la sanità avvicinandola ai territori, misurandola alle necessità concrete dei pazienti,
cercando di coprire tutti gli aspetti della cura, non solo quella ospedaliera.
Ma i progetti sono ancora più lungimiranti, perché sulla sanità non si può viaggiare a vista ma è dovere
dell’amministrazione tenere il passo con l’evoluzione e la modernità, per assicurare al cittadino la migliore
avanguardia tecnologica e il miglior livello di cure possibili. E per questo,a chiusura dell’incontro con
l’Assessore Regionale e il suo responsabile di segreteria si è parlato anche del futuro a medio-lungo
termine dell’Ospedale San Giovanni di Dio. Da parte della Regione Lazio, come dimostrano già Formia e
Latina,c’è la volontà di rimodulare la conformazione attuale della sanità sul territorio pontino investendo
su nuove strutture che, mutando la oramai anziana e superata conformazione, possano rispondere al
fabbisogno pontino.
Il tutto non è favola, ma è perfettamente in linea con quanto previsto dal PNRR e dall’ ex Art. 20 della L.
67/98, normative nazionali che spingono all’ottimizzazione dei servizi attraverso la riqualificazione edilizia,
per raggiungere obiettivi di efficienza nell’assistenza sanitaria.
Ecco che l’idea proposta dal centro sinistra fondano nella campagna elettorale del 2020 non appare più
tanto utopica.Il futuro della sanità prevede Poli Ospedalieri multidisciplinari, che amplieranno anche i
servizi del sistema sanitario del centro della nostra provincia. Un’utopia fino a pochi anni fa, in cui la sanità
della Regione Lazio era commissariata: ora che ne siamo usciti, grazie anche al grande lavoro
dell’amministrazione regionale, questa idea può essere finalmente una realtà da cogliere per la nostra
salute.
Abbandonando i campanilismi, collaborando con unione d’intenti, nei prossimi anni potremmo veder
realizzata una struttura nuova, innovativa, unitaria e completa di tutti i servizi.
Funzionale soprattutto, dove il paziente avrà tutti i reparti e tutte le possibilità senza dover migrare fra i
vari nosocomi delle città limitrofe.

Fondi, 22/12/2021
Salvatore Venditti
Consigliere Comunale – Gruppo Consiliare “Camminare Insieme

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