Interruzione
18 Dic 2024, Mer

FORNITI DOPO BEN 4 MESI E LA NOSTRA INTERROGAZIONE I PRESIDI SANITARI NECESSARI ALLA SOPRAVVIVENZA DI UN 72ENNE DI FONDI.

“Non è sanità. E’ vergogna. Non ci sono altre parole per descrivere il calvario che un uomo di 72 anni, operato due volte per un tumore estremamente invasivo che ha comportato l’asportazione delle corde vocali, con conseguente impossibilità a comunicare verbalmente, e la creazione di un tracheostoma permanente, e la sua famiglia stanno affrontando per ricevere gli ausili sanitari indispensabili per vivere ed effettuare la riabilitazione fonatoria. Questa situazione è stata oggetto di un’interrogazione, discussa oggi al question time in consiglio regionale, scaturita a seguito del permanente silenzio da parte della Asl di Latina a telefonate, messaggi e note ufficiali, in cui chiedevo la ragione di questo inaccettabile ritardo. L’assessore D’Amato ci ha comunicato che, dopo ben 4 mesi e la nostra interrogazione, i presidi sono stati consegnati al 72enne in queste ore e che, contestualmente, è stata aperta un’indagine interna alla Asl di Latina sulle modalità di acquisizione di questo materiale. Siamo felici, per la famiglia e per l’uomo che potrà finalmente acquisire una migliore qualità della vita, ma non possiamo non sottolineare il consolidato stato di superficialità con cui la Asl di Latina affronta queste situazioni. Siamo di fronte ad un pressappochismo da parte della Asl di Latina, e di chi la dirige, a dir poco preoccupante. Non ci voleva uno scienziato per comprendere che il protocollo seguito per l’acquisizione di questa tipologia di materiale sia fallace. E con rapidità ed immediatezza la Asl di Latina, in modo autonomo, avrebbe dovuto immediatamente intervenire per comprendere dove è la criticità e come risolverla. Per quattro mesi, proprio a causa della sommarietà della Asl di Latina, l’uomo che può respirare solo grazie allo stoma senza il quale verrebbe meno la funzione protettiva di filtraggio e umidificazione dell’aria inspirata da parte delle cavità nasali, esponendo l’albero tracheo – bronchiale al rischio di patologie infiammatorie che possono essere molto gravi e invalidanti, è stato costretto a viaggi di circa sei ore tra andata e ritorno, dal Policlinico Gemelli, con bende di fortuna posizionate per proteggere le ferite, per essere medicato e farsi riposizionare gli ausili. Per quattro mesi l’uomo e la sua famiglia hanno dovuto elemosinare i presidi dal Gemelli e da una Onlus per poter sopravvivere ed effettuare la riabilitazione. Apprezzo le scuse da parte dell’assessore alla sanità regionale D’Amato nei confronti dell’uomo e della sua famiglia ma non bastano e non servono perché quando parliamo di assistenza sanitaria servono fatti. E’ inaccettabile, infatti, che una persona debba avere la fortuna di incontrare qualcuno perché i suoi diritti vengano rispettati. E purtroppo non si tratta di un caso isolato considerato che un altro uomo di Terracina si trova nella stessa identica situazione per il quale ci auguriamo non debbano passare quattro mesi affinchè il suo diritto alla salute sia rispettato”.

Lo dichiara in una nota il capogruppo di Forza Italia in consiglio regionale del Lazio Giuseppe Simeone

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