Con delibera del Comitato interministeriale per la politica economica estera del 29 novembre 2024 è stata finanziata per 200 milioni di euro la missione “Turismo delle radici” per attività infrastrutturali relative a progetti pilota presenti nel Centro e Sud Italia.
Tra i progetti pilota finanziati con circa 50 milioni di euro vi è il Parco Naturale Regionale Monti Ausoni e Lago di Fondi per interventi di riqualificazione ambientale, turismo sostenibile e mobilità. Promuovendo e favorendo il viaggio e il soggiorno degli emigrati e dei loro discendenti nei loro luoghi di origine, il “turismo delle radici” persegue il duplice scopo di rafforzare il legame dell’Italia con le comunità degli emigrati all’estero e di dare sostegno all’economia soprattutto di quei piccoli borghi e località rurali del nostro paese che spesso non vengono valorizzati dal turismo di massa. Tornando in Italia grazie anche a particolari agevolazioni e servizi, gli emigrati di prima generazione avranno l’occasione di ricongiungersi con i loro parenti e ritrovare i loro amici; agli emigrati di seconda e terza generazione verrà offerta l’opportunità, esplorando e conoscendo i luoghi frequentati dai loro padri o dai loro nonni, di riscoprire una parte della propria identità e delle proprie radici culturali: un’esperienza che certamente li gratificherà, ravvivando in loro quell’orgoglio delle proprie origini e quel senso di ‘italianità’ che all’estero – negli Stati Uniti, nel Canada, in Argentina, in Australia e in molti altri paesi – trova espressione nella creazione di numerose e straordinariamente attive comunità locali di emigrati italiani gelosi custodi delle loro tradizioni.
Molti dei Comuni che oggi fanno parte delle tre aree naturali protette gestite dall’Ente Parco Monti Ausoni e Lago di Fondi – soprattutto quelli dell’entroterra – hanno conosciuto tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento consistenti flussi migratori. È prevedibile, oltre che auspicabile, dunque, che gli investimenti e gli interventi che verranno realizzati per potenziare questa particolare forma di turismo solleciteranno molti di coloro che sono emigrati da questi Comuni, o i loro discendenti, a farvi ritorno e a programmare un soggiorno più o meno lungo, arricchito da viaggi e visite in altre località del nostro territorio, con positive ricadute sul tessuto economico dei Comuni del Parco. Ciò consentirà, tra l’altro, di ridurre l’attuale carattere di accentuata stagionalità che il turismo presenta in un comprensorio in cui il flusso dei turisti tocca punte molto alte nei mesi estivi, grazie soprattutto al richiamo delle località balneari, mentre decresce sensibilmente nel resto dell’anno. Se sostenuto con opportuni incentivi durante il periodo di bassa stagione, dunque, il “turismo delle radici” non solo apporterà notevoli benefici economici, ma contribuirà anche a distribuire il flusso dei visitatori in modo più uniforme e più stabile lungo tutti i mesi dell’anno.
Al tempo stesso, attraverso la promozione di questa speciale forma di “turismo di ritorno”, acquisterà sempre maggiore concretezza il disegno, che sin dalla sua istituzione l’Ente Parco persegue, di diffondere la pratica di un turismo lento e sostenibile, che veda i visitatori del nostro territorio interessati a conoscerne le bellezze paesaggistiche, i siti d’interesse naturalistico, i monumenti, la storia e le tradizioni, gustarne la gastronomia e i prodotti tipici, avere scambi con la gente del luogo e riceverne stimoli e arricchimenti.
Una modalità di turismo già in atto con l’esperienza della via Francigena e che l’Ente Parco è ulteriormente impegnato a promuovere con iniziative quali – per citare solo le principali – la realizzazione della sentieristica ciclopedonale e delle aree picnic intorno al Lago di Canterno, la strutturazione di un “percorso dei cippi” lungo l’antico confine tra Stato Pontificio e Regno Borbonico, la valorizzazione del tratto di Appia antica nei Comuni di Terracina, Monte San Biagio e Fondi, la creazione del sentiero-natura di Camposoriano.
Al Ministro degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, nonché Vicepresidente del Consiglio, on. Antonio Tajani, va la mia più profonda riconoscenza – ha dichiarato il Commissario dell’Ente Parco, dott. Giuseppe Incocciati – per aver saputo ottenere una così importante dotazione finanziaria sui fondi CIPE e per aver dimostrato la massima attenzione, sensibilità e vicinanza al nostro territorio. Abbiamo seguito tutto l’iter e raggiunto questo importante traguardo su delega del Ministro, e abbiamo voluto implementare la misura PNRR in materia di Turismo delle radici per investimenti concreti di miglioramento infrastrutturale e di turismo di ritorno.
Il finanziamento ottenuto servirà ad ampliare l’offerta di un turismo sostenibile e diffuso all’interno di un sistema di aree naturali protette caratterizzate da importanti aree umide e geositi, quello gestito dall’Ente Parco, che con i suoi monumenti naturali e storico-artistici, il suo folklore e le sue tradizioni di ospitalità, offre ai potenziali visitatori una vasta gamma di percorsi e di opportunità di svago, riposo e arricchimento culturale.
Ci prepariamo in questo periodo a promuovere anche specifiche iniziative per promuovere e agevolare il turismo religioso in vista del notevole afflusso di turisti-pellegrini che, in occasione dell’ormai prossimo Giubileo del 2025, visiteranno le nostre chiese e vorranno percorrere tratti della via Francigena. Lo faremo con il consueto impegno.
All’on. Tajani va dato atto di aver compreso l’importanza di questo impegno e di averlo voluto sostenere. È il segno tangibile di una politica concreta, meritevole e vicina ai bisogni dei cittadini.