Se non fosse una questione seria, la vicenda che va in onda da giorni all’interno della società del “Terracina calcio 1925”, ci sarebbe da ridere.
Ridere per non piangere, per una rappresentazione di marca “eduardiana” che, probabilmente, è sfuggita di mano al presidente dimissionario Biagio Buonocore e al suo fido segretario e consigliere della società, Giuseppe Bianco.
Per certi aspetti a rileggere la corrispondenza ufficiale della convocazione dell’assemblea dei soci, che in queste ultime ore è intercorsa tra “l’ex presidente”, l’attuale vice Baioni e il collegio dei soci del Terracina calcio 1925, ci si rende conto della pochezza di Bianco e Buonocore dell’interesse vero nel sostenere la causa della società, della squadra, di una città intera.
Un’assemblea, che in ogni modo, alla vigilia di Natale avrà all’ordine dei lavori la revoca del presidente e del segretario, oltre alla nomina del nuovo direttivo che dovrà assumere l’onore e l’onere di gestire la difficile situazione societaria, l’integrazione della rosa dei calciatori con soggetti di categoria per sperare, con serietà, al mantenimento della categoria.
Obbiettivo primario della vigilia, che in prospettiva e il percorso sul campo visto ha delle oggettive difficoltà di riuscita.
Scrivere ciò, riteniamo, non sia remare contro, di essere disfattisti o di non credere nei “miracoli”, che pure possono verificarsi.
Ma sempre di miracoli si tratta, che di solito hanno strade lastricate di difficoltà dolorose, anche per i più ferventi e attrezzati cristiani di fede.
Per ritornare al senso espresso dalle carte ufficiali da Buonocore e Bianco, riteniamo utile far conoscere i testi della corrispondenza da loro prodotta.
*La prima è firmata dal segretario e socio Bianchi, che scrive: “Nessun avviso di convocazione per l’assemblea straordinaria del 15.12.2024.
Il sottoscritto Bianco Giuseppe in qualità di consigliere del Terracina calcio 1925 dichiara di non aver ricevuto alcun avviso di convocazione per l’assemblea straordinaria, indetta non si sa da chi e a che titolo.
Pur ribadendo la volontà di essere presenti (?) ad un’assemblea straordinaria, la stessa dovrà essere convocare a termine di legge.
Distinti saluti.
Restando in attesa di cortese urgente riscontro, salutiamo (?) cordialmente”.
*L’altro testo è quello che si riproduce integralmente: “Egregio dott. Donatello Badioni (?)…
Ne avevamo conoscenza non nei termini di legge ma tramite telefonate.
Volevo precisare che la raccomandata non è ancora arrivata e che Biagio Buonocore non ha mai presentato le dimissioni irrevocabili e soprattutto firmate.
Pertanto Vi diffido ad effettuare l’assemblea nei termini di legge”.
La missiva è vergata, in primis, da Giuseppe Bianco – consigliere e da Biagio Buonocore – presidente.
Di primo acchito sembra quasi di entrare nel film “Totò, Peppino e la… malafemmina”, quando il grandissimo Totò detta a Peppino De Filippo la famosa lettera.
Insomma, Buonocore e Bianco contestano la validità della convocazione dell’assemblea straordinaria, pur avendo contezza della data, dell’orario e dell’ordine dei lavori, in tempo utile per poter partecipare.
La notifica, possiamo ragionevolmente pensare, si sia “paradossalmente” perfezionata, e che in ultimo ma non per ultimo – ricordiamo – che l’assemblea dei SOCI è SOVRANA.
Seguiremo con interesse i prossimi sviluppi della vicenda.
Everardo Longarini