Nell’ultimo Consiglio comunale del Comune di Terracina, in cui si discuteva di “Forestazione Urbana”, è venuto fuori un enigmatico modo di amministrare il verde pubblico. Una lunga discussione che ha reso noto il comportamento poco corretto dell’Amministrazione verso i membri di minoranza e le associazioni ambientaliste presenti nell’ultima riunione della Commissione Ambiente.
Infatti, la convocazione della Commissione Ambiente aveva per oggetto il “Piano del verde”, ma è stata una vera e propria farsa messa in piedi dall’Amm.ne comunale. Una presa in giro non solo dei consiglieri di minoranza e delle associazioni ambientaliste presenti ma della cittadinanza tutta. Una Commissione che doveva discutere di pianificazione del verde urbano, il cui fine era evitare gli abbattimenti scriteriati delle alberature cittadine, si è risolta nel discutere del niente. La Amministrazione aveva già nel cassetto una deliberazione approvata e non ancora pubblicata, con la quale aveva già deciso l’abbattimento selvaggio di decine di alberi di alto fusto, infischiandosene della Commissione Ambiente e del relativo atto pianificatorio del verde posto all’ordine del giorno.
Da tempo, viene sbandierato che verranno messe a dimora decine e decine di alberi. Bene, da oltre dieci anni abbiamo visto il taglio di tantissimi alberi lungo vie, viali e parchi cittadini, con conseguente abbandono delle relative aiuole stradali, lasciate prive di alberature ed addirittura cementate e/o pavimentate. Non c’è una pianificazione o programmazione del verde e quando si è provveduto alla messa a dimora di alberature lo si è fatto in maniera scriteriata su aree prive di irrigazione, causa principale del mancato attecchimento e del conseguente ed ovvio sperpero di denaro pubblico.
Ad eccezione dei reimpianti effettuati, solo per causa di forza maggiore, a seguito del tornado dell’ottobre 2018 che devastò Terracina abbattendo innumerevoli alberi nei parchi e lungo le principali strade cittadine, ci sono stati tanti altri abbattimenti ed assurde “capitozzature” i cui effetti possono arrecare alle piante più danno degli eventi atmosferici, rendendole vulnerabili allo stress climatico e alle malattie fungine.
La gestione del verde urbano è stata più che fallimentare a causa della mancata pianificazione e regolamentazione del verde pubblico e privato della città. Non sono mai stati presi in considerazione i CAM (Criteri Ambientali Minimi), in quanto componenti essenziali nel necessario approccio strategico di medio-lungo periodo, affinché l’Amministrazione comunale si doti e applichi concretamente gli strumenti più avanzati di gestione del verde pubblico, quali il “Censimento del verde”, il “Piano del verde”, il “Regolamento del verde pubblico” e il “Bilancio arboreo”.
Il censimento del verde, in particolare, rappresenta lo strumento fondamentale per la corretta pianificazione di nuove aree verdi, per la programmazione del servizio di manutenzione, per la progettazione degli interventi di riqualificazione del patrimonio esistente, e per la stima degli investimenti economici necessari al mantenimento e potenziamento della funzionalità del patrimonio arboreo. Tutti elementi che rappresentano la base per una corretta ed efficace gestione del verde urbano ed evitano interventi sul territorio qualitativamente scarsi o addirittura dannosi, con conseguente aggravio di costi per la comunità.
Purtroppo, è nuovamente emersa la volontà dell’Amm.ne Comunale di abbattere, ulteriormente, un patrimonio inestimabile di 50 grandi alberi di pini domestici, immagine tipica delle zone litoranee e simbolo del paesaggio italiano, oltre che bellissimi alberi che, per la loro età e grandezza, potrebbero essere annoverati tra i monumentali. Verranno distrutte le poche ed ultime difese dalle letali “isole di calore” estive presenti in città.
E’ stata approvata una Deliberazione di Giunta Comunale con la quale si prende atto di una nota del comando di polizia locale, con la quale viene dichiarato che le “essenze arboree” oggetto della deliberazione “rappresentano un pericolo per l’incolumità dei veicoli e delle persone”.
Non risulta, però, che il Comune di Terracina, dovendo decidere della staticità, stabilità e stato di salute, nonché la pericolosità per la pubblica e privata incolumità di questi grandi alberi, si sia avvalso, come è d’obbligo e come è previsto nel Capitolato Speciale d’Appalto per la gestione del verde, della relazione di un tecnico-forestale o agronomo laureato, per una valutazione di stabilità attraverso il metodo classico V.T.A. (Visual Tree Assessment), e nemmeno risulta se tale analisi (se è stata effettuata) abbia rilevato una qualche anomalia per la quale sia stato fatto un successivo approfondimento strumentale, al fine di ottenere una diagnosi esauriente e documentata di pericolosità della pianta, da allegare alla deliberazione di abbattimento.
La Deliberazione riguarda sia alcuni tratti stradali disconnessi a causa degli apparati radicali superficiali e sia alcuni tratti di Via Badino e Via Appia privi di ammaloramenti. Atto di Giunta che, inoltre, non entra nel merito della carenza di una adeguata manutenzione delle carreggiate disconnesse, da parte del Comune stesso.
La Deliberazione risulta carente della dovuta relazione dell’ufficio tecnico competente che dimostri il grado di severità dell’ondulazione del manto stradale e della eventuale perdita di qualità di marcia dei veicoli, oltre che di una plausibile giustificazione degli abbattimenti in luogo del mancato intervento di manutenzione e ripristino della carreggiata stradale.
Manca il necessario rapporto costi-benefici tra lavori di abbattimento, rimessa a dimora di nuove alberature, ripristino della pavimentazione ed il solo e semplice costo per una depavimentazione e ripristino con manto stradale drenante e traspirante, secondo le ultime tecniche di intervento di abbassamento del substrato sottostante le radici superficiali, evitando il taglio delle radici e consentendo la traspirazione per gli apparati radicali, annullando, di conseguenza, la spinta verso l’alto delle radici e la formazione di dossi.
Risulta evidente l’inutile sperpero di denaro pubblico, oltre che lo scempio dal punto di vista paesaggistico. Verranno spesi circa € 65.000,00 per abbattere 50 alberi di alto fusto, oltre al costo di circa € 50.000,00 per l’acquisto dei previsti alberi di canfora, della grandezza equivalente agli alberi attualmente presenti in viale della Vittoria.
Dopo l’abbattimento, occorrerà, comunque, eseguire il ripristino del manto stradale. Un lavoro che potrebbe essere effettuato senza abbattere alcun albero e senza spendere l’ingente somma di € 115.000,00, necessaria, invece, per la sistemazione delle altre strade urbane ammalorate, che, tra buche e voragini, sono diventate veramente pericolose, evitando, così, una spesa ingiustificata con il rischio di un procurato danno erariale.
Alla fine ci si rende conto che, a volte, chi amministra la Cosa Pubblica proclama di amare il verde e gli alberi ma non riesce ad accettare il pensiero che chi effettivamente ama la natura tende al bene collettivo. La verità è che per molti questo amore è solo di facciata. Basta vedere i progetti annunciati con grandi proclami e mai realizzati.
Rimane solo un silenzio assordante quando un albero viene abbattuto o una aiuola cementata. Una ipocrisia sempre più difficile da smascherare. Spesso nelle istituzioni emerge una mentalità diffusa per cui il verde urbano è un optional, qualcosa di cui si può fare a meno se interferisce con “interessi superiori”.
Luigi Di Mauro
Movimento 5 Stelle -Gruppo Territoriale Riviera di Ulisse