Interruzione
31 Gen 2025, Ven

Accorpamento Bianchini – Filosi: studenti in protesta sotto i balconi del Comune di Terracina. L’amministrazione Giannetti corre ai ripari, con la promessa di fare opposizione alla delibera regionale n. 1161

L‘assordante silenzio del sindaco Giannetti, della sua assessora al ramo e dell’intera compagine di governo della città di Terracina, rispetto alla deliberazione di giunta regionale n. 1161, che accorpa gli istituti Bianchini e Filosi già a partire dal prossimo anno scolastico, è stato frantumato ieri mattina, quando sotto le finestre del Palazzo comunale di piazza Municipio si sono presentati, protestando, centinaia di studenti delle due realtà scolastiche terracinesi.

Con tutto l’asettico riferire sulla vicenda, che vede protagonisti il governo della Regione Lazio e il Comune di Terracina, praticamente cugini carnali politicamente parlando, la protesta ci racconta di un sicuro doppio problema: di natura tecnica, ma anche e soprattutto di “vicinanza a non disturbante” la maggioranza di centro destra assisa nei palazzi romani.

L’assessore al ramo Norcia, poi, forse più traumatizzata anche del sindaco, che non ha rilasciato dichiarazioni, fa auspicio affinché la “vicenda non venga strumentalizzata dal momento che gli studenti e le scuole sono un patrimonio dell’intera Città, ed è interesse di tutti noi difenderli”.

Lanciando, poi, la palla sulla “tribuna politica provinciale” dove guarda caso si trova la consigliera provinciale e comunale Barbara Cerilli, presente all’incontro con gli studenti, sollecitandola a “fare la sua parte sensibilizzando la Provincia ad avviare l’iter per un ricorso da parte dell’Ente”.

Certo, che ci vuole un coraggio leonino nel proporre tali dichiarazioni, dimentichi di quando la maggioranza di centro destra in Comune sosteneva per iscritto, accompagnando l’apposita delibera che inviava ai cuginetti del governo regionale: “Grande soddisfazione per il risultato raggiunto per l’intero territorio provinciale e nel dettaglio per la nostra Città, in cui la situazione resta quella attuale”. Si affermava convinti!

E poi, sullo stesso argomento, e nello stesso comunicato trionfante, il via al carosello dei ringraziamenti (che da qualche tempo sono banditi): “grazie a tutti gli attori coinvolti della vicenda, dagli uffici ai colleghi membri della proposta in commissione comunale, per il sinergico e prezioso lavoro fatto a tutela del tessuto scolastico”. Si comunicava senza paura di eventuali brutte figure, poi puntualmente giunte da via Rosa Raimondi Garibaldi.

Ma forse a smuovere dal torpore della “cuginanza politica da non disturbare oltre misura” è stata la notizia del positivo ricorso del sindaco di Viterbo, ma anche e soprattutto la grande voglia di farsi sentire di centinaia di studenti arrivati fin sotto le finestre del Palazzo comunale.

Il resto, ovvero: le comunicazioni prodotte nel dopo protesta, quasi a scusarsi con i ragazzi e tentare un recupero in “zona Cesarini”, conferendo il mandato all’avvocatura comunale per procedere nel ricorso, è apparso solo un pannicello caldo, che non ha riscaldato i cuori dei 1.200 ragazzi coinvolti nella cervellotica decisione della giunta della Regione Lazio guidata dal presidente Rocca.

Vedremo nei prossimi giorni come evolverà la vicenda.

E.L.