CHE sia una Pasqua di pace, in un momento storico in cui non si fa che parlare (e scrivere) di guerre (63 conflitti in corso nel mondo, tra palesi e dimenticati).
Un momento in cui sono le lobby dei mercanti di armi a dettare le regole. L’augurio per noi cattolici è la pace che va oltre l’assenza di guerra, per approdare alla giustizia in terra. Ma c’è un precetto, più laico, che mi è anch’esso caro: quello costituzionale per cui l’Italia ripudia la guerra come strumento di soluzione delle controversie. Ma davvero la ripudia?!
Serena Pasqua a tutti
Giesse