Il romanzo affronta il dramma della violenza sulle donne visto dagli occhi di chi l’ha subita
Uscire da un rapporto malato e tornare ad essere felice, perché c’è una grande differenza tra amore e possesso.
È questo l’obiettivo di Giulia, la protagonista del romanzo “La chiave della libertà”, opera prima dell’avvocato Valeria Aprile, presidente dell’associazione “Diritto&Donna”, pubblicata dalla deComporre Edizioni.
«L’idea di scrivere la storia di Giulia – spiega l’autrice – nasce dalla volontà di offrire a noi donne, attraverso la lettura, uno strumento per imparare a riconoscere i segnali di un amore malato, prendere consapevolezza del tunnel in cui stiamo entrando e trovare la forza in noi stesse per uscire da quella “gabbia dorata” che, troppo spesso, confondiamo con l’Amore». Ma il messaggio non si rivolge solo alle donne: «Agli uomini, invece, viene offerta l’opportunità per riconoscersi in comportamenti eccessivi e di trovare il coraggio di rieducare la ragione, rinunciando a confondere l’Amore con la voglia di controllo sulla vita della donna che dicono di amare». Un controllo che spesso si manifesta sotto forma di violenza fisica, quella che ti lascia i lividi sul corpo, ma ancor di più nelle vesti di violenza psicologica, quella che di lividi ne lascia nell’anima.
«La violenza psicologica – prosegue la Presidente – proprio perché non visibile all’esterno, scava nell’animo della persona, lentamente, giorno dopo giorno, rendendola sempre più insicura, svilendola a mano a mano, fino a creare una totale dipendenza dal proprio manipolatore. Da questa dipendenza spesso non si ha, da sole, la forza di liberarsene. Per questo è fondamentale chiedere un aiuto per riconoscere i segnali di un rapporto malato e di conseguenza per ritrovare noi stesse, con la consapevolezza che chi ti ama non ti possiede».
Quella di Giulia è la storia di una donna in cerca di giustizia. Una donna che, da quel che appare all’esterno, sembra vivere un matrimonio perfetto, felice, da favola. E che invece all’interno è diventato un inferno. Discussioni, accuse, urla, offese, anche davanti alla sua bimba, da parte di un marito che non prova amore ma solo desiderio di possesso. Da quella gabbia, Giulia vuole uscire per tornare a sentirsi libera, per tornare a vivere. In “La chiave della libertà”, però, ci sono anche altre storie, come quella di Miriam, che a vivere non può tornare più, uccisa per mano del fidanzato; quella di Federica, costretta a denunciare per stalking colui che non poteva accettare di essere stato lasciato; ma anche come quella di Flavia, che nonostante le sofferenze non è riuscita a trovare la forza di venir fuori dal tunnel della violenza, con il terrore anche solo di pensare al momento del “dopo”.
A curare la prefazione del libro è stato l’avvocato Nicodemo Gentile, penalista di fama nazionale e presidente di “Penelope Italia”, associazione delle famiglie e degli amici delle persone scomparse. «Nel suo libro – ha commentato Gentile -, con tecnica ma anche con tanto cuore, Valeria attraversa questo mondo sofferente, anche “senza la toga”, e con un linguaggio semplice e alla portata di tutti, ci parla degli aspetti pratici, burocratici e legali connessi alla violenza e delle prospettive per contrastare tale piaga, che, soprattutto negli ultimi anni, sta assumendo tratti allarmanti, senza però perdere appunto di vista il lato umano, lasciando spazio ai sentimenti di chi, di colpo, si ritrova nella condizione di non capire perché dall’amore si è passati, spesso senza preavviso, al malamore».
“La chiave della libertà” verrà presentato al pubblico non appena sarà terminata l’attuale emergenza sanitaria, ma è già disponibile per l’acquisto inviando una mail all’indirizzo dirittoedonna@gmail.com, oppure un messaggio sulla pagina Facebook “Diritto&Donna”, o ancora su www.ibs.it e www.decomporredizioni.it.
Alessandra Aprile