Per il presidente nazionale FINTRED, Giuseppe Iacovelli, nelle strutture pubbliche appuntamenti anche nel 2023
Esami medici urgenti e di importanza vitale, spesso ordinati proprio per la messa in lista dei pazienti bisognosi di trapianto, rinviati a oltre un anno di distanza. Per il presidente nazionale di Federazione Nazionale Nefropatici Trapiantati di Rene e Donatori (FINTRED), Giuseppe Iacovelli si tratta “di una situazione non più tollerabile e soprattutto pericolosissima per i pazienti trapiantati o in attesa di trapianto, malati di rene e dializzati”.
Non si tratta delle solite leggende metropolitane purtroppo, ma di vita vissuta vera. “Proprio qualche giorno fa come associazione ci siamo attivati per la prenotazione di una colonscopia ed una gastroscopia per un paziente trapiantato e per un altro che deve entrare in lista di attesa di trapianto” spiega Iacovelli. “ Una procedura urgente e vitale per tantissime patologie, un aspetto che vede purtroppo i trapiantati in costante pericolo, per via del sistema immunitario compromesso. Ebbene, nonostante tutti i nostri sforzi il sistema di sanità pubblica non è riuscito a garantire le visite in tempo necessario al paziente, in quanto alcune prescrizioni sono state prenotate nel 2023, mentre per la gastroscopia e la colonscopia non c’è stata possibilità alcuna di poter prenotare la prestazione”. Un tempo troppo lungo, con grave pericolo per il paziente che deve accertarsi subito dell’eventuale presenza di qualsiasi patologia pericolosa, e non fra un anno quando potrebbe essere troppo tardi.
Eppure, secondo il presidente nazionale FINTRED, Iacovelli, una soluzione ci sarebbe, e anche da molto tempo, ma mai attivata in maniera effettiva dalla Asl. Si tratta di una delibera di alcuni anni fa (esattamente la n. 633 del 23 dicembre 2016) in cui i vertici della Asl pontina, insieme alle associazioni dei trapiantati, avevano stipulato un protocollo specifico da rispettare per una corsia preferenziale per la prenotazione di servizi ed esami medici per trapiantati o in attesa di trapianto. La delibera prevedeva, tra l’altro, un monitoraggio completo delle attività svolte nei centri dialisi modo che l’azienda sanitaria venisse messa periodicamente al corrente della situazione. In particolare, la delibera aveva individuato un responsabile per ogni centro dialisi, un vero e proprio “referente” per il cammino verso il trapianto. “Invece – denuncia con forza oggi Iacovelli- questa delibera è rimasta lettera morta, con il protocollo applicato soltanto in parte, mancanza di controlli sull’operato della delibera stessa ed altre situazioni non chiare.”
“A questo punto” è l’appello di Iacovelli, “chiediamo l’intervento dei dirigenti della Asl riguardo il rispetto della delibera, ma soprattutto della Regione Lazio, che prenda atto delle situazioni critiche sollecitate dalla nostra associazione, e che aiuti da subito chi è in difficoltà ed ha bisogno immediatamente di esami urgenti. Si tratta di pazienti che non possono attendere, in quanto è fondamentale non perdere tempo nel caso di patologie gravi da combattere”
Per info e contatti:
Giuseppe Iacovelli
3383657585